“E’ arrivato il tritolo per me”
Dimenticate. Come troppe cose da quel lontano luglio del 1992. Le immagini ripescate nella videoteca Rai dal giornalista del Tg3 Farizio Feo restituiscono oggi una testimonianza importante rilasciata un anno dopo la strage di via d’Amelio da Don Cesare Rattoballi, confessore del magistrato Paolo Borsellino in quegli anni.
“Ho recuperato dalla Videoteca Rai – dichiara il giornalista Fabrizio Feo a Libera Informazione – un documento mandato in onda nel primo anniversario della strage di via D’Amelio, nel 93, quando io e la collega Rita Mattei, autrice dell’intervista da cui parte il mio servizio lavoravamo al Tg2 , perchè sono convinto che vadano riproposti alcuni interrogativi”
“Trovare una risposta – prosegue Feo – aiuterebbe a marciare più speditamente nella ricerca della verità, anche quella sulla trattativa tra Stato, politica mafia. Paolo Borsellino poteva essere salvato; i carabinieri del Ros avevano dato l’allarme”. Ma allora se Borsellino e gli agenti di scorta sono ugualmente andati incontro alla morte, perchè è andata così, di chi è la colpa? si è trattato “solo” di negligenza o di una scelta criminale ?”
“Questi interrogativi dopo 17 anni non hanno risposta – conclude Feo – e ciò induce a disegnare un nuovo fosco scenario nell’altro mistero della vicenda Borsellino: gli innumerevoli depistaggi che hanno portato la prima inchiesta lontano dall’individuazione dei veri autori ma soprattutto dei mandanti in doppio petto. Sono convinto che la ricerca delle responsabilità sia già talmente colma di errori di lettura dei fatti , deviazioni, verità nascoste ad arte,vuoti di memoria , perché alcuni dati , acquisiti , restino nell’oblio….come quello che abbiamo proposto in questo servizio :Borsellino non fu protetto dallo Stato che difendeva”.
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