Un lenzuolo bianco per i testimoni di giustizia
Sembra di essere tornati al 1992, a quegli anni terribili che hanno segnato la storia della nostra acciaccata Repubblica. Ricordate quell’indifferenza che accompagnava l’opera investigatoria del Pool a constrasto delle associazioni criminali? E ricordate, ancora, il comitato dei lenzuoli bianchi stesi ai balconi in segno di protesta e di disgusto per quelle morti ingiuste? E ancora, ricordate il desiderio di testimoniare l’impegno per una nuova Primavera siciliana?
Ecco, ci risiamo! Questa volta ad uccidere degli umili servitori dello Stato non è il tritolo di “Cosa Nostra” con gli attentati nelle autostrade. Ad uccidere, oggi, potrebbe essere l’indifferenza e l’irriconoscenza per un grande servizio reso nella ricerca della verità e della giustizia. Proprio per questo motivo, oggi, i lenzuoli tornano a stendersi ai balconi per gridare quel desiderio di giustizia che non è mai pago.Oggi la battaglia è per Piera Aiello, cognata della coraggiosa Rita Atria – la ragazza che ha abiurato la propria appartenenza mafiosa per aiutare il giudice Borsellino a stanare i mafiosi – che rischia la propria vita a difesa dei propri diritti di donna libera. Trasferitasi da pochi giorni nella sua Partanna (TP) adesso non ha più la scorta di sicurezza perché tecnicamente “ex-testimone”.
Là rischia davvero perché la mafia non perdona, e soprattutto non dimentica.Intanto le associazioni, tra mille difficoltà ma con grande generosità, si stanno mobilitando a suo favore e per tutti quei testimoni dimenticati che non devono essere lasciati soli. Accanto alla copertura mediatica fatta di email e di tamtam su Facebook, l’impegno è di ricordare quel momento d’aggregazione postumo alle stragi di Via D’Amelio e Capaci che ha visto migliaia di cittadini scendere in piazza a gridare il proprio “no”.“Libera”, insieme ad altre associazioni e cooperative che gestiscono beni confiscati, ha raccolto l’invito di Nadia Furnari – pasionaria dell’associazione antimafia “Rita Atria” – appendendo una maglietta bianca nella vetrina della “Bottega dei Sapori e dei Saperi della Legalità” a Piazza Politeama nel centro di Palermo. L’auspicio è che la Sicilia tutta, insieme alle altre realtà associative nel resto dello stivale, possano ascoltare il disperato grido d’aiuto di Piera e con lei quello di tanti testimoni di giustizia e dare il via ad una nuova stagione d’impegno a contrasto della prepotenza mafiosa.
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