Sicilia, boss minaccia di morte un giornalista
“Episodio inquitante” così lo definiscono da Palermo gli organi di categoria. José Trovato, collaboratore del Giornale di Sicilia da Leonforte (Enna) è stato minacciato di morte da un mafioso della sua stessa città detenuto nel carcere di Caltanissetta, con una condanna (non definitiva) all’ergastolo per duplice omicidio. Il detenuto ha giurato di fargleila pagare, di fargli saltare la testa, per alcuni articoli di cronaca su un duplice omicidio per il quale e’ stato condannato al carcere a vita: l’assassinio a colpi di lupara di un pregiudicato che gli contendeva il primato nel clan mafioso e della findanzata che si trovava con lui.
I propositi omicidi del boss sono stati rivelati a Trovato dai magistrati che le hanno apprese da fonti confidenziali all’interno del carcere. Il fatto risale allo scorso febbraio, ma è stato rivelato solo adesso dal giornalista al Cdr del giornale per cui scrive e a Ossigeno per l’informazione, l’Osservatorio sui cronisti sotto scorta e sulle notizie oscurate promosso dalla FNSI e dall’Ordine dei Giornalisti. Trovato ha rotto il silenzio di fronte all’estendersi delle minacce ai suoi familiari. In questi mesi ha avuto una blanda tutela di polizia. Adesso probabilmente la protezione nei suoi confronti sarà rinforzata.
La Federazione Nazionale della Stampa Italiana dichiara: “La cultura di rispetto che va promossa verso l’esercizio dell’attività della libera stampa è sempre più urgente, perché sempre più evidente quanti pericoli possa provocare la sottovalutazione delle problematiche e delle difficoltà dell’attività giornalistica nelle aree di frontiera. L’episodio delle minacce al collega Trovato, venute alla luce solo oggi a Palermo, nel corso di un incontro della Fnsi con l’Associazione Siciliana della Stampa e i Cdr del Giornale di Sicilia e della Rai, in occasione della presentazione dell’attività dell’Osservatorio “Ossigeno per l’informazione” (promosso da Fnsi e Ordine) per tutelare i cronisti sottoscorta e combattere il fenomeno delle notizie oscurate è quanto mai inquietante. Josè Trovato ha ricevuto minacce di morte dal mondo della criminalità organizzata che mira ad ottenere il silenzio su fatti di cui il cronista doverosamente ha dato conto. Fnsi, Associazione Siciliana della Stampa, il Cdr del Giornale di Sicilia, il Cdr Regionale della Rai hanno espresso la più totale solidarietà al collega e, attraverso l’osservatorio Ossigeno, seguiranno da vicino gli sviluppi della vicenda fornendo ogni assistenza necessari al collega Trovato affinché le minacce cessino e la sua attività professionale possa continuare.
Gli organismi sindacali di categoria, tutti insieme, chiedono alle autorità competenti di assicurare il massimo dell’attenzione al caso Trovato e di far di tutto per scongiurare qualsiasi rischio. Gli organismi professionali e sindacali della categoria, inoltre, da Palermo lanciano un messaggio chiaro a quei settori di malavita che minacciano in modo inammissibile l’informazione e soprattutto i cronisti locali: non si illudano di ottenere il silenzio; sappiano che, collettivamente, la categoria è impegnata a spezzare qualsiasi tentativo di questo tipo.
E tutti i colleghi minacciati che sinora hanno scelto di non far conoscere le difficoltà in cui operano in conseguenza di minacce o aggressioni possono rivolgersi all’Osservatorio Ossigeno presso la Federazione della Stampa (mail Fnsi: infofnsi@tin.it) e presso l’Ordine dei Giornalisti. Lunedì prossimo il problema più complessivo delle violenze e minacce contro i giornalisti in Sicilia sarà al centro della riunione del Consiglio Regionale dell’Associazione Siciliana della Stampa che terrà proprio a Leonforte e a cui interverrà anche il collega Trovato”.
*Osservatorio sui cronisti minacciati
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