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‘Ndrangheta: decine di arresti nel Crotonese

Redazione il . Calabria, Giustizia, Lombardia, Mafie, Piemonte

Inchiesta Dda Catanzaro, maxioperazione della Polizia di Stato

Decine di arresti da parte della Polizia di Stato su ordine della Dda di Catanzaro, in una maxioperazione nell’ambito di una indagine contro cosche di Isola Capo Rizzuto e San Leonardo di Cutro. Accuse – informa una nota – di associazione di tipo mafioso, porto e detenzione illegale di armi e munizioni nonché associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti.

La maxioperazione della Polizia di Stato ha colpito le famiglie di ‘ndrangheta Arena-Nicoscia di Isola di Capo Rizzuto e Mannolo di San Leonardo di Cutro.

L’operazione è stata condotta dalla Polizia di Crotone e dal Servizio Centrale Operativo, con la collaborazione dei poliziotti delle Squadre Mobili di Bergamo, Catanzaro, Cosenza, Milano, Novara, Vibo Valentia e Reggio Calabria, del Reparto Prevenzione Crimine di Bari, Cosenza, Lecce, Vibo Valentia e Siderno e delle Unità Cinofile di Vibo Valentia e Reggio Calabria e il supporto dell’elicottero del quinto Reparto Volo di Reggio Calabria, nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Dda di Catanzaro, diretta dal procuratore della Repubblica Nicola Gratteri.

E’ il frutto di due distinti filoni d’indagine che poi si sono intrecciati l’operazione “Golgota” condotta dalla polizia e che ha consentito, secondo gli investigatori, di fare luce su un ampio spaccato criminale del territorio della provincia crotonese.

Un’inchiesta che ha evidenziato anche aspetti “inquietanti”, quale la capacità degli indagati di acquisire informazioni sulle indagini in corso e le operazioni in procinto di essere compiute emersa dalle intercettazioni. Trentasei le persone arrestate stamani – complessivamente gli indagati sono 67 – accusate, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, estorsioni, porto e detenzione illegale di armi e munizioni nonché associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti.

L’indagine, coordinata dal procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri e dai pm Paolo Sirleo e Domenico Guarascio e svolta dai poliziotti della Squadra mobile di Crotone in collaborazione con il Servizio Centrale Operativo, ha riguardato la cosca Arena-Nicoscia di Isola di Capo Rizzuto e la famiglia dei Mannolo appartenenti al ceppo cosiddetto dei “pecorari” operanti sul territorio di San Leonardo di Cutro.

“Non avete idea di quanti omicidi abbiamo evitato in questi anni conducendo questa indagine”. Così il procuratore della Repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri ha spiegato i particolari dell’operazione Golgota. “In particolare – ha aggiunto – ci sono imputazioni per associazione di stampo mafioso e per associazione dedite al traffico di stupefacenti, oltre a numerosi reati fine: i capi di imputazione sono 108, di cui 30 per armi”.

Il procuratore della Dda di Catanzaro ha elogiato l’opera della Squadra Mobile di Crotone: “è stato un grande lavoro sul piano probatorio, un grandissimo lavoro fatto dalla Squadra Mobile di Crotone e da quella di Catanzaro coordinate dallo Sco di Roma. Ci sono imputazioni non solo per droga ma per la detenzione di decine e decine di armi comuni e da guerra, perché questo territorio negli anni è stato martoriato da decine di omicidi di mafia e più volte, dal 2018 ad oggi siamo intervenuti con azioni di ‘disturbo’ per impedire altri omicidi e altro sangue. Abbiamo dovuto sacrificare parte dell’indagine, ma abbiamo salvato delle vite. Oggi abbiamo tirato su la rete”. (Ansa)

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‘Ndrangheta: 36 arresti con l’operazione “Golgota”

Sono 36 le persone finite in carcere al termine dell’indagine denominata “Golgota” svolta dagli investigatori della Squadra mobile di Crotone in collaborazione con gli agenti del Servizio centrale operativo.

Gli indagati sono accusati di associazione di tipo mafioso, estorsioni, porto e detenzione illegale di armi e munizioni nonché associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti.

L’indagine ha messo sotto la lente d’ingrandimento le attività criminali svolte da due cosche di ‘Ndrangheta, la Arena-Nicoscia di Isola Capo Rizzuto, e quella dei Mannolo, famiglia che appartiene al ceppo dei cosiddetti “pecorari”, attivi sul territorio di San Leonardo di Cutro.

L’operazione è in realtà frutto di due attività distinte, che nel tempo si sono talmente intrecciate da confluire in una singola indagine, che ha fatto luce su buona parte delle attività criminali svolte nella provincia di Crotone.

In particolare gli investigatori, che stavano indagando sulle diramazioni nel territorio di Isola Capo Rizzuto da parte di una cosca di ‘Ndrangheta oggetto di una precedente indagine, hanno riscontrato collegamenti sempre più stretti con un’altra attività operativa relativa al traffico di rilevanti quantità di cocaina e marijuana che, partendo proprio da San Leonardo di Cutro, arrivavano in tutta la provincia, compresa Isola Capo Rizzuto.

Dalle intercettazioni si è inoltre scoperto che la famiglia Mannolo, oltre alle sostanze stupefacenti, riforniva i suoi “clienti” anche con numerose armi, molte delle quali sono state sequestrate, nel corso delle indagini, insieme a diverse partite di droga.

All’esecuzione degli ordini di carcerazione hanno preso parte oltre 200 operatori delle Squadre mobili di Bergamo, Catanzaro, Cosenza, Milano, Novara, Vibo Valentia e Reggio Calabria, dei Reparti prevenzione crimine di Bari, Cosenza, Lecce, Vibo Valentia e Siderno, delle Unità cinofile di Vibo Valentia e Reggio Calabria con il supporto di un elicottero del Reparto volo di Reggio Calabria.

Fonte: Polizia di Stato, Ufficio Stampa

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