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Il Parco della Giustizia a Lecce su terreni confiscati alle mafie

Fabiana Pacella il . Mafie, Puglia, Società

Le radici, più forti delle fronde. Il tempo, galantuomo come si conviene. E il volto, quello di Lecce, che restituisce l’animo. Pulito, prossimo, orgoglioso.

Oltre i gioghi del malaffare che hanno costretto e segnato pagine buie della storia di un lembo di terra contraddittorio e affascinante. Difficile, ma non impossibile. Come ogni sud del mondo.

Lecce avrà la sua cittadella della Giustizia su terreni confiscati alle mafie. Pardon, il Parco, per rendere meglio quell’idea di spazi aperti, liberi, accoglienti che torneranno nelle mani della gente per bene. Liberi. Come verso la libertà è il cammino intrapreso dalla buona politica, dagli uomini di legge e di giustizia, di toghe e divise, dai cittadini perbene. Da tempo.

Il Ministero della Giustizia e l’Agenzia del Demanio hanno apposto le proprie firme alla convenzione che porterà alla nascita del parco su via Adriatica, là dove le mafie avevano investito i propri guadagni illeciti, scippando ai leccesi ossigeno e dignità.

Nel 2018 il protocollo d’intesa, in queste ore la convenzione, un giorno il Parco.

Per ricordare che quella prima che la terra della Sacra Corona Unita è la terra di una lotta ad armi giuste. Faticosa, costosa, ma vinta.

Dopo circa tre anni dalla firma del protocollo “con il ministro Orlando – commenta il Procuratore Generale della Corte d’Appello di Lecce, Antonio Maruccia – , un passaggio fondamentale, la convenzione, che permetterà all’Agenzia del demanio di avviare le gare per la progettazione e la realizzazione del Parco su terreni confiscati alla criminalità organizzata. Per l’opera sono stati stanziati 70milioni di euro, l’impegno di tutti noi comincia a trovare i primi risultati. La struttura sarà green funzionale e anche bella. Perché la bellezza sconfigge le mafie”.

Su via Adriatica sorgerà dunque una “infrastruttura sociale che consentirà un salto di qualità, sia per la vita quotidiana degli operatori e dei cittadini che frequentano i palazzi della giustizia, sia per l’intera città di Lecce che attende da tempo una migliore sistemazione complessiva di queste importantissime funzioni pubbliche all’interno dell’equilibrio urbanistico cittadino – spiega il sindaco del capoluogo, Carlo Salvemini -. La strada è ancora lunga ma è tracciata, nel prendere parte a questo importante passaggio ho ribadito la volontà del Comune e dell’amministrazione di lavorare al fianco del Ministero della Giustizia e dell’Agenzia del Demanio perché i tempi di progettazione e realizzazione dell’intervento siano i più veloci possibili, consapevoli che si tratta di un investimento di notevole entità oltre che di fondamentale interesse. Sui frutti di illeciti guadagni, costruiremo le basi di una più forte e incisiva attività di lotta alle mafie”.

All’incontro hanno preso parte Andrea Orlando, il procuratore della Repubblica di Lecce Leonardo Leone De Castris, il procuratore generale della Corte d’Appello di Lecce Antonio Maruccia, il presidente del tribunale  Roberto Tanisi, il direttore dell’Agenzia del Demanio, il sottosegretario di Stato al ministero della Giustizia Andrea Giorgis, il sindaco di Lecce Carlo Salvemini.

Fonte: Articolo 21

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