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Mafia: Vedova Grassi, Stato purtroppo ancora non c’è

Da ANSA il . Sicilia

‘Se lo Stato sono la magistratura, la Guardia di finanza, la polizia e
i carabinieri che lottano la mafia allora e’ presente, ma non e’ cosi’.
Lo Stato, quello che partecipa alle celebrazioni, purtroppo non c’e’,
e’ lontano dalla gente’. Lo ha detto Piana Maisano,la vedova
dell’imprenditore Liberto Grassi, durante la cerimonia a Palermo in
occasione del diciottesimo anniversario dell’assassinio
dell’imprenditore ucciso per essersi ribellato al racket delle
estorsioni, il 29 agosto del ’91. Le manifestazioni sono organizzate
dal comitato Addiopizzo,in collaborazione con Libero Futuro e la Fai.
Pina Maisano Grassi, assieme al figlio Davide, ha depositato una corona
di fiori in via Alfieri, dove si e’ svolta una cerimonia alla presenza
dei ragazzi di Addiopizzo che indossavano la maglietta nera con la
scritta ‘un intero popolo che paga il pizzo e un popolo senza
dignita”. Presenti anche il procuratore nazionale antimafia Piero
Grasso e Tano Grasso.

GRASSO: LIBERO GRASSI E’ BANDIERA LOTTA COSA NOSTRA
‘Libero
Grassi non puo’ che essere una bandiera per portare avanti la lotta
alla mafia. Dobbiamo sempre piu’ valorizzarne la memoria perche’ si
tratta di una personalita’ che con la sua coraggiosa azione di
opposizione netta, pubblica, tanto ha dato al contrasto della
criminalita’ organizzata’. Lo ha detto il procuratore nazionale
Antimafia, Pietro Grasso, a margine della commemorazione
dell’imprenditore Libero Grassi, ucciso 18 anni fa. ‘Siamo in un
momento – ha aggiunto il procuratore – in cui non ci si deve
assolutamente fermare. Anche se sono riprese azioni intimidatorie, la
situazione merita un’attenzione particolare. L’azione antimafia deve
partire da queste manifestazioni ed estendersi a tutta la societa’
civile’.

MANTOVANO, REAZIONE A RACKET DEVE ESSERE PIU’ AMPIA
“La
reazione al racket, oggi faticosa e coraggiosa, deve essere più ampia”.
Lo ha detto il sottosegretario agli Interni, Alfredo Mantovano, a
Palermo per partecipare alla cerimonia in ricordo di Libero Grassi,
l’imprenditore ucciso dal racket del pizzo il 29 agosto del 1991. “La
svolta – ha aggiunto Mantovano – nasce in Sicilia da un’iniziativa di
Confindustria, è stato appoggiato dai settori più sensibili
dell’imprenditoria ed è il segnale che nel contrasto alla mafia ognuno
deve recitare la propria parte. Il ricordo di Libero Grassi rafforza la
consapevolezza di questo dovere”.

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