Serve trasparenza per pensare alla salute
Pensa alla salute! Di un invito a non prendersela troppo, Libera Piemonte ha fatto lo slogan di una “Campagna” perché noi tutti ci si faccia responsabilmente carico dei problemi della sanità nella nostra Regione. In base a quale titolo? Semplicemente l’art. 32 Costituzione, che proclama la salute “interesse della collettività”.
L’obiettivo della campagna è duplice. Uno punta al presente l’altro al futuro. In entrambi i casi si tratta di investimenti colossali. Un fiume di denaro che richiede una totale trasparenza da parte della Regione Piemonte e delle stazioni appaltanti che lo gestiscono, diventando titolari delle relative informazioni. Trasparenza indispensabile perché la collettività (titolare dell’interesse costituzionale della salute) sia in grado di attivare sinergie utili alla tutela di questo suo vitale interesse.
Il presente riguarda i dati relativi all’emergenza Covid. Per fronteggiarla sono stati stanziati – per tutto il territorio nazionale circa 16,4 miliardi di euro. Di questi, oltre 670 milioni (dati del 17.11. 2020) sono stati indirizzati alla Regione Piemonte tramite 835 bandi di gara. Dei 670 solo 115 milioni risultano aggiudicati. Per questa cifra, consultando il portale www.openpolis.it, che restituisce i dati ANAC, è possibile ricostruire da chi, per cosa e come sono stati usati i fondi. Mentre dei restanti 555 milioni di euro, già stanziati, nulla di simile è dato sapere. Il Piemonte, poi, è una delle poche regioni che non hanno reso pubblici (in base alla legge 190/12) i dati sull’utilizzo dei fondi raccolti durante la prima fase della pandemia con donazioni private, di enti o cittadini.
Per contro, una prassi di informazione completa e fruibile sarebbe anche di buon auspicio alla vigilia di una campagna vaccinale che comporta spese mastodontiche per tutto un complesso lavoro, da pianificare anche sul piano regionale, di stoccaggio deposito, distribuzione e somministrazione delle fiale secondo criteri trasparenti di priorità.
Quanto al futuro, Libera si “ pre-occupa” dei cosiddetti Parchi/Città della Salute che a Torino e Novara sostituiranno alcuni ospedali del territorio, inglobando progetti di didattica e ricerca. Al riguardo sono stati prospettati investimenti pari a 944milioni di euro. Grandi opere, da realizzare con un partenariato pubblico-privato, che rivoluzioneranno il modo tradizionale di intendere gli ospedali.
Alla Regione Piemonte e alle stazioni appaltanti si chiede un portale della trasparenza, un sito web accessibile a tutti che risponda alle domande di tutti (chi, dove, quando, come), ma con modalità che rendano comprensibili iter, passaggi e meccanismi tecnici altrimenti riservati agli addetti ai lavori. Dunque, un sito di dati e “infografiche” che li chiariscano. Insieme alla predisposizione di strumenti di monitoraggio e contrasto: patti d’integrità, white list, protocolli con Forze dell’ordine, Istituzioni, Anac.
Obiettivo complementare è contrastare le dinamiche corruttive e di infiltrazione mafiosa negli appalti. Partendo dalla constatazione che le maglie intricate del funzionamento della sanità possono obiettivamente facilitare tali dinamiche, in una con lo stumami economico-finanziario causato dalla pandemia, destinato purtroppo ad avere effetti duraturi.
Preoccupazioni per nulla astratte, vista la recente operazione della G.d.F. che ha smantellato un sistema di corruzione, favori, tangenti e turbative d’asta negli ospedali piemontesi. Mentre in Calabria, quasi contestualmente, si concludeva un’inchiesta contro la ‘ndrangheta non a caso denominata “Farmabusinnes”.
E proprio in ragione di tali preoccupazioni si può riaffermare che è sempre meglio “prevenire” piuttosto che “curare”. Un altro profilo riconducibile allo slogan pensa alla salute!
Fonte: Corriere della Sera – Torino, 06/12/2020
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