Covid fomenta rabbia contro i cronisti. 15 aggrediti in 11 giorni
A Napoli, Palermo, Firenze, Bologna, Campobasso durante le manifestazioni contro le misure restrittive del governo
Sfogare contro i giornalisti la rabbia e la pressione alle quali ci sottopongono le misure di contenimento dell’epidemia da Coronavirus sembra essere di moda. O quanto meno sembra essere la tendenza che accomuna le proteste contro le chiusure delle varie città italiane. Le aggressioni sono all’ordine del giorno.
Lo conferma uno sguardo ravvicinato a ciò che è accaduto fra il 23 ottobre 2020 e il 3 novembre 2020. In questi 11 giorni Ossigeno per l’Informazione ha individuato otto episodi di intimidazioni nei confronti di 15 operatori dell’informazione, 12 dei quali sono stati aggrediti. Fra le modalità utilizzate per impedire loro di doumentare e raccontare ciò che accadeva, si sono registrate violenze, insofferenza per i cronisti dotati di telecamere e altre attrezzature di ripresa, insulti sui social network, attacchi sessisti e cori minacciosi contro i giornalisti. Ecco in sintesi i casi episodi rilevati da Ossigeno, che li segnala pubblicamente come probabili violazioni del diritto di informazione.
Paolo Fratter (Campania)
A Napoli il 23 ottobre 2020 alcuni manifestanti che protestavano contro il coprifuoco decretato per arginare l’emergenza contagi, hanno aggredito il giornalista Paolo Fratter di Skytg24 e il suo video operatore. I due sono stati costretti a interrompere le riprese a lasciare il luogo della manifestazione. (guarda) La manifestazione era stata indetta dai commercianti con intenti pacifici ma al corteo si sarebbero uniti esponenti della criminalità organizzata e squadristi. “Le giornaliste e i giornalisti minacciati a Napoli «non se la sono andata a cercare» come ha scritto qualcuno sui social, ma hanno esercitato compiutamente il loro diritto-dovere di raccontare un evento di grande rilevanza sociale. La Federazione nazionale della Stampa italiana e il Sugc hanno organizzato un incontro in videoconferenza con Walter Verini, coordinatore del Comitato della commissione parlamentare Antimafia a tutela dei giornalisti minacciati. Hanno condannato gli episodi di Napoli anche la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese e il sottosegretario all’Editoria, Andrea Martella. (Leggi)
Raffaella Cosentino + Operatore – Lorenzo Nicotra – Vincenzo Frenda + Ninni Farina (Sicilia)
Il 25 ottobre 2020, a Palermo, davanti a Palazzo d’Orleans, sono stati aggrediti verbalmente la giornalista Raffaella Cosentino della TgR Sicilia e il suo operatore. Stavano seguendo una manifestazione di protesta dei ristoratori e commercianti. “Le minacce hanno impedito lo svolgimento dell’attività giornalistica – ha scritto in una nota l’Assostampa, denunciando l’episodio – L’impressione è che si sia trattato di infiltrati vicini a frange squadriste e neofasciste”.
Lo stesso giorno, stavolta a Catania, durante un’altra manifestazione di protesta contro la chiusura anticipata dele attività commerciali Lorenzo Nicotra, cameraman dell’emittente televisiva Rei Tv è stato ferito. L’operatore, che era assieme al giornalista Filippo Romeo, presidente della sezione catanese dell’Unci, è stato colpito al volto da una scheggia di una bomba carta deflagrata a pochi metri dalla troupe. Ha riportato un’ecchimosi sull’arcata sopraccigliare sinistra, giudicata dai sanitari guaribile in cinque giorni. Solidarietà dall’Unci.
Delle due aggressioni ha dato notizia Repubblica Palermo (Leggi)
Una terza aggressione, si è verificata il 28 ottobre 2020 a Palermo contro una troupe del TG2. “Dopo quanto accaduto nei giorni scorsi a Napoli e in altre città, oggi a Palermo una nostra troupe con l’inviato Vincenzo Frenda e l’operatore Ninni Farina, è stata presa di mira da un gruppo di manifestanti, che ha tentato prima di malmenarli e poi di rubare l’attrezzatura con la quale stavano registrando la protesta”, denuncia il cdr, specificando che gli aggressori sono riusciti a portar via il microfono e l’asta che lo sorreggeva. Sulla vicenda è intervenuta l’Usigrai. (Leggi)
Valerio Lo Muzio (Emilia Romagna)
Il 30 ottobre 2020, a Bologna, durante le proteste , è stato aggredito il videomaker di Repubblica, Valerio Lo Muzio. Il giornalista è stato minacciato e inseguito. “Una sfilata – spiega l’Associazione stampa Emilia Romagna – dove i giornalisti sono stati insultati a più riprese con tanto di striscione e dove Lo Muzio è stato preso di mira perché riprendeva e documentava quanto stava accadendo”. I manifestanti hanno intonato cori contro i “giornalisti terroristi”.
Il video dell’aggressione è stato pubblicato su RepubblicaTV (Guarda)
Simone Innocenti + Corriere Fiorentino – Tommaso Germogli (Toscana)
Il 30 ottobre 2020, a Firenze, sono stati rivolti insulti e offese ai giornalisti durante le proteste contro le chiusure delle città. In particolare, dopo gli scontri, sono stati attaccati sui social i giornalisti del Corriere Fiorentino e il giornalista Simone Innocenti. “Il presidente Sandro Bennucci e tutti gli organismi dirigenti dell’Associazione Stampa Toscana, stigmatizzano e condannano l’attacco via social ai giornalisti del Corriere Fiorentino, ed in particolare al collega Simone Innocenti”, si legge in una nota diramata dal sindacato dei giornalisti il giorno seguente. (Leggi)
Proprio il 31 ottobre, sempre a Firenze, è stato preso a pugni il fotoreporter de La Nazione, Tommaso Germogli. Il cronista stava documentando il rispetto delle norme anticovid al mercato di Scandicci. A quanto pare – scrive in una nota l’Associazione stampa Toscana – l’aggressore sarebbe un venditore ambulante. Germogli, continua ancora la nota, “è stato portato in ospedale, dove gli è stato diagnosticato trauma cranico guaribile in sette giorni. Sono intervenuti i carabinieri che stanno indagando sull’episodio. Che è gravissimo e ripropone il rischio al quale sono sottoposti i giornalisti in prima linea”.
Ne dà notizia la Fnsi (Leggi)
L’ultima aggressione della serie, in ordine di tempo, a danno degli operatori dell’informazione, si è verificata in Molise, a Campobasso. Vittime questa volta Marcella Maresca e l’operatore Luca Siravo della TgR. I due cronisti sono stati attaccati verbalmente da tre persone che lamentavano di essere stati ripresi senza autorizzazione, mentre passeggiavano. “Nonostante le ampie rassicurazioni ricevute, gli aggressori hanno manifestato una inaudita violenza verbale, toni sessisti, incivili e violenti soprattutto nei confronti della collega Maresca”, denunciano Assostampa e Odg, esprimendo solidarietà ai giornalisti in una nota congiunta del 3 novembre 2020. (Leggi)
RDM
Trackback dal tuo sito.