Il Regno Unito esce dall’UE, i criminali si fregano le mani
Il Regno Unito costituisce per la criminalità organizzata di stampo mafioso un’appetibile area di interesse per riciclare ingenti quantità di denaro attraverso società finanziarie e attività imprenditoriali.
La stessa NCA (National Crime Agency), già un paio di anni fa, sottolineava come “ogni anno miliardi di sterline di provenienza criminale quasi sicuramente continuano ad essere riciclati attraverso le banche del Regno Unito e le loro filiali. L’entità dei proventi criminali è quindi una minaccia per l’economia e la reputazione del Regno Unito”.
Ora che l’Inghilterra sta per uscire definitivamente dall’UE (31 dicembre 2020) i tanti gruppi criminali stranieri che esistono in Gran Bretagna, a cominciare dalle mafie italiane, si stanno stropicciando le mani per gli ulteriori margini di manovra che si prospettano per i loro affari nel settore del narcotraffico e del riciclaggio.
In quest’ultimo ambito peraltro, nonostante la recente legge antiriciclaggio denominata “Criminal Finances Bill”, si continuano a registrare immissioni di denaro sporco nel circuito legale, attraverso società cartiere dislocate nel Regno Unito come è emerso, per esempio, nel contesto della operazione “Galassia” (novembre 2018) coordinata dalle DDA di Reggio Calabria, Bari e Catania in cui è stato accertato l’interesse delle varie mafie nostrane nel comparto dei giochi on line. La legislazione anglosassone consente di creare agevolmente società nelle forme di una corporation (Ltd , Limited, abbreviazione di società a responsabilità limitata) o di un trust finanziario utilizzate come società di comodo anche dalla criminalità.
In questo la ‘ndrangheta e la camorra hanno dimostrato una particolare “professionalità”come confermato da alcune operazioni di polizia giudiziaria. Tra queste “Vello d’Oro” e “Martingala”, con l’arresto di alcuni esponenti della mafia calabrese “che avvalendosi di un qualificato professionista” riciclavano e reimpiegavano denaro nel Regno Unito e in altri Paesi (rel. DIA, 2018). Nell’ambito della operazione “Piano B”, sempre nel 2018, si è accertato che il clan camorristico dei Casalesi (arrestate sette persone accusate di estorsione aggrava dal metodo mafioso) con un intermediario finanziario, avrebbe investito 12 milioni di euro utilizzando diverse società con sede in Gran Bretagna, Croazia e Slovenia. Più recentemente, settembre 2019, sempre per quanto riguarda la camorra (fazione Bidognetti del clan dei Casalesi), nel contesto di indagini coordinate dalla DDA di Napoli, è emerso che “l’organizzazione si adoperava per reperire costosi medicinali da destinare ad un commercio parallelo, principalmente nel Regno Unito, tramite una società ivi costituita” (rel. DIA cit.).
Con i criminali italiani sono presenti altri gruppi etnici, tra cui i giamaicani, i cinesi, gli israeliani, i turchi, gli indiani, gli africani. I malviventi giamaicani denominati yardies o yard boys (dal nome di una baraccopoli di Kingston chiamata, appunto, the yard), si occupano di traffico di cocaina, dello spaccio del crack e del riciclaggio relativo.
E a proposito di narcotraffico, i dati dell’azione antidroga del Regno Unito sono riepilogati nell’ultima Relazione europea sulla droga 2020 curata dall’EMCDDA e presentata a settembre scorso (ma i dati sono del 2018), con 617kg di eroina sequestrati, 3.469kg di cocaina, 1.668 kg di amfetamine (il valore più alto dopo la Germania) e 713.896 di metamfetamine (il valore più alto dopo quello della Francia).
Nel traffico di droghe si danno da fare anche gruppi criminali israeliani costituiti alla fine degli anni Sessanta e nei primi anni Settanta come conseguenza della fuga da Israele di un certo numero di giovani malviventi che vollero sfuggire alla coscrizione per la guerra del Kippur.
I cinesi, organizzati secondo i rituali e le strutture tipiche delle Triadi, si occupano di estorsioni, gioco d’azzardo, prostituzione e, in misura minore, di spaccio di stupefacenti dove, invece, emergono gruppi africani (nigeriani e ghanesi) specializzati nel traffico di eroina.
Presenti, infine, gruppi di iraniani che trafficano in eroina importata dallo stesso Iran e sodalizi indiani e pakistani anch’essi attivi nel narcotraffico.
Un quadro generale sulla criminalità per niente tranquillizzante tanto più che entro il 31 dicembre il Regno Unito si distaccherà definitivamente dall’UE diventando Paese terzo e verrà meno, comunque si raffredderà di certo, quella collaborazione tra organismi di polizia che si aveva in ambito europeo grazie anche ad Europol.
*****
Trackback dal tuo sito.