Mafia: cartello per la legalità davanti a impresa sequestrata
Da un’azienda sotto sequestro per mafia, a Caltanissetta, arriva un
segnale di cambiamento attraverso un grande cartellone situato
all’ingresso del cantiere edile, in cui si legge: “Qui si costruisce la
legalità”. L’idea è dell’amministratore giudiziario, Elio Collovà, che
gestisce i beni sequestrati a Pietro Di Vincenzo, uno dei più
importanti imprenditori siciliani. Nel cartello è evidenziato che
l’azienda è in amministrazione giudiziaria. A Palermo, da giugno, 25
imprese hanno aderito all’iniziativa antiracket lanciata da Addiopizzo
e Libero Futuro, collocando davanti al cantiere un grande cartello
contro il “pizzo”. L’idea emula un’analoga iniziativa delle
associazioni antiracket di Napoli. Ma a Caltanissetta è la prima volta
che un’amministrazione giudiziaria si espone così pubblicamente. Dopo
anni di attività nelle amministrazioni giudiziarie nei più svariati
settori imprenditoriali, Elio Collovà dice: “Ho capito che bisognava
fare qualcosa di diverso e fare in modo che l’amministrazione dei beni
o comunque delle aziende in sequestro non venissero relegate in un
angolo oscuro dell’economia. Ho capito che bisognava dare un segnale
nuovo al fine di fare comprendere al cittadino comune la bontà
dell’attività mirante all’aggressione ai patrimoni mafiosi da parte
degli organi giudiziari”.
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