Elezioni regionali, la lista degli impresentabili per l’Antimafia
Tredici i nomi ‘impresentabili’. Il presidente della Commissione Antimafia, Nicola Morra, ha reso nota la lista per le regioni e i comuni che andranno al voto il 20 e 21 settembre.
Candidati alle prossime elezioni finiti nelle maglie della “disciplina recata dal decreto legislativo numero 235 del 2012, la cosiddetta Legge Severino e del codice di autoregolamentazione cui la stessa Severino rimanda”. Le verifiche sono state fatte, comunica Morra, “su 15 soggetti segnalati dalla Direzione distrettuale antimafia”.
CAMPANIA – Sono nove gli ‘impresentabili’ in Campania nelle liste per le regionali. Cinque candidati sono scesi in campo con il governatore Vincenzo De Luca e si tratta di Sabino Basso, Aureliano Iovine, Michele Langella, Francesco Plaitano e, l’unico sotto la scure della Severino, il senologo Carlo Iannace, ex consigliere regionale uscente. Iannace è stato dichiarato sospeso a decorrere dal 31 marzo 2016 dalla carica di consigliere regionale a seguito di una condanna nell’ambito dell’inchiesta ‘Welfare’.
Nel mirino dell’Antimafia anche 4 nomi del centrodestra: 3 candidati con Forza Italia (Monica Paolino, Maria Grazia Di Scala e Francesco Silvestro) e uno con la ‘Lega Salvini Campania’, Orsola De Stefano.
DE LUCA PRESENTABILE – “Vincenzo De Luca, ritenuto impresentabile per le accuse relative agli articoli 110, 81, 317 del codice penale, per quella stessa accusa è stato assolto dopo 18 anni nel 2016” sottolinea Nicola Morra. “Non essendoci pendenze rilevanti sia per la legge Severino sia per il codice di autoregolamentazione De Luca risulta presentabile come candidato alla presidenza della giunta regionale della Campania”. “Se De Luca vorrà fare altri video per dileggiare anche altre persone oltre all’ex presidente di questa commissione, Rosy Bindi, è libero di farlo. Ho simpatia per la sua teatralità”, ha concluso Morra.
PUGLIA – “Tre soggetti risultano non conformi al codice di autoregolamentazione in Puglia in quanto rinviati a giudizio e con dibattimento in corso”. “Si tratta di Silvana Albani, (‘Puglia Solidale Verde’ per Michele Emiliano Presidente) – ha sottolineato Morra – imputata dei reati di falsa perizia, corruzione per un atto contrario ai doveri di ufficio, e corruzione in atti giudiziari, aggravati dal fine di agevolare l’attività delle associazioni mafiose (art. 110, 373, 319, 319 ter c.p. e art. 7 legge 203/1991). Il dibattimento è in corso davanti al Tribunale di Catanzaro”.
Morra ha poi fatto il nome di “Vincenzo Gelardi, (‘Partito del Sud Meridionalisti Progressisti’ per Michele Emiliano Presidente), imputato di plurimi reati di trasferimento fraudolento di valori aggravati dal fine di agevolare l’attività delle associazioni mafiose (art. 110 c.p., 12 quinquies decreto legge 306/1992 e art. 7 Legge 203/1991). Il dibattimento è in corso davanti al Tribunale di Napoli.
Infine “Raffaele Guido (‘Fiamma Tricolore’ per Franco Piero Antonio Bruni Presidente), imputato di plurimi reati tra cui tentata violenza privata, lesioni aggravate e minaccia, aggravati dal fine di agevolare l’attività delle associazioni mafiose (art. 110, 56-610, 612, 582-585 c.p. e art. 2,4,7 legge 895/1967 e art. 7 Legge 203/1991). Il cui dibattimento è in corso davanti al Tribunale di Lecce”.
VALLE D’AOSTA – Anche in Valle D’Aosta spuntano degli ‘impresentabili’. Dopo lo studio delle liste regionali, nel mirino dell’Antimafia c’è un caso di candidato in violazione della cosiddetta legge Severino: si tratta dell’ex governatore della Valle D’Aosta, Augusto Rollandin, in campo con una nuova formazione autonomista che porta la sua firma, ‘Pour l’autonomie’. Rollandin, per sei volte presidente della Regione, è stato condannato in primo grado nel marzo del 2019 nell’ambito del processo per un giro di corruzione in Valle d’Aosta: per effetto della Severino è stato sospeso dagli incarichi pubblici (era consigliere regionale della dell’Union Valdotaine).
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