Operazione Sbarre, 17 arresti per traffico di droga e sequestro di persona
I carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria hanno eseguito un’operazione, nelle Province di Reggio Calabria, Milano e Verona, per l’esecuzione 19 provvedimenti cautelari – 17 arresti e due obblighi di presentazione – nei confronti di altrettante persone accusate, a vario titolo, di fare parte di due associazioni finalizzate al traffico illecito di sostanze stupefacenti, di sequestro di persona aggravato, lesioni personali aggravate, tentata estorsione, detenzione e porto illegale di arma comune da sparo e clandestine, ricettazione.
Le organizzazioni, con base nel quartiere Sbarre di Reggio Calabria, avevano avviato una fiorente attività di spaccio, anche con ramificazioni in Veneto, e con collegamenti con la locale ‘Ndrangheta.
Le indagini sono coordinate dal procuratore capo Giovanni Bombardieri e dal sostituto procuratore della Dda Walter Ignazitto. Agli arrestati non viene contestata l’associazione a delinquere di stampo mafioso ma alcuni di loro, stando alle indagini condotte dai carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria, avrebbero legami con ambienti di ‘Ndrangheta e in particolare con la cosca Serraino.
Uno degli episodi più inquietanti emerso nel corso dell’operazione – denominata “Sbarre” – è il sequestro di persona ai danni di due minori.
“Questo è un procedimento che nasce da un fatto inquietante che è il sequestro di due ragazzini, uno dei quali di appena 13 anni”: così ha dichiarato Giovanni Bombardieri, procuratore di Reggio Calabria, nel corso della conferenza stampa svoltasi presso il Comando provinciale dei carabinieri per presentare l’operazione “Sbarre”.
“I due minorenni – ha spiegato il magistrato – erano assuntori di stupefacenti e avevano sottratto della droga all’organizzazione. Sono stati quindi sequestrati e rinchiusi in due locali, picchiati e minacciati con le pistole. Solo l’intervento di un parente dei due ragazzini, anche lui arrestato, ha consentito che la situazione si appianasse prima di diventare drammatica. La paura di ulteriori ritorsioni ha spinto i due ragazzini a fare una denuncia che è stata sviluppata e all’esito di quest’attività di riscontro, la compagnia di Reggio Calabria dei carabinieri ha delineato due organizzazioni che sono riferibili per contatti e una serie di rapporti con le cosche di ‘Ndrangheta, pur non essendo stato accertato un collegamento diretto con le famiglie mafiose”.
Traffico di droga, tentata estorsione, sequestro di persona e porto illegale di arma: i reati contestati alle persone arrestate dai #Carabinieri di Reggio Calabria, coadiuvati dallo Squadrone Eliportato Cacciatori e dai Cinofili, coordinati della locale DDA.#PossiamoAiutarvi pic.twitter.com/mElT08npEr
— Arma dei Carabinieri (@_Carabinieri_) September 7, 2020
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