Omicidio di Ján Kuciak: assolto il presunto mandante
Sentenza a sorpresa: il tribunale speciale slovacco di Pezinok ha assolto l’uomo d’affari Marian Kočner dall’accusa di essere stato il mandante dell’assassinio del giornalista investigativo Ján Kuciak e della fidanzata Martina Kusnirová.
Sentenza a sorpresa!
È stato ritenuto colpevole solo il killer reo confesso, l’ex militare Miroslav Marcek.
Assolta anche la collaboratrice di Kočner, Alena Zsuzsova, che secondo uno degli imputati, il “pentito” Zoltan Andrusko, aveva ingaggiato i killer – Marcek e il cugino Tomas Szabo – pagandoli tra i 35mila e i 40mila euro per assassinare quel reporter scomodo.
(Poca) giustizia per Ján Kuciak
C’èra grande attesa in Slovacchia per la sentenza sull’omicidio del giornalista Ján Kuciak e della fidanzata Martina Kušnírová (entrambi 27 anni), assassinati a colpi di pistola nella loro casa alla periferia di Bratislava, il 21 febbraio 2018.
Ma le speranze di giustizia restano deluse.
Quella maledetta sera di febbraio, Miroslav Marcek, portato a Veľká Mača in auto dal cugino Tomas Szabo e armato con una pistola automatica, suonò a casa di Kuciak.
Ján aprí la porta, fu freddato da Marcek con colpi sparati a bruciapelo alla testa e al cuore. Martina era sotto la doccia, sentì i colpi e le urla di Ján, accorse e fu assassinata di colpo anch’ella.
“Non sono un assassino”
Secondo l’accusa, Marian Kočner avrebbe ordinato l’omicidio di Kuciak per vendicarsi degli articoli scritti sul sito aktuality.sk che descrivevano i suoi rapporti con i politici, anche con l’allora premier slovacco Robert Fico, accusando di corruzione il mondo della politica e dell’imprenditoria.
Kočner era sospettato e accusato con prove da Kuciak di malversazione di fondi dell’Unione europea, frode ed evasione fiscale, oscuri contatti con cosiddetti uomini d’affari italiani presumibilmente legati alla Ndrangheta.
Kočner era sospettato anche di legami con i criminali che fecero assassinare a Malta la giornalista Daphne Caruana Galizia.
Nel suo ultimo appello di luglio, Kočner aveva, però, respinto le accuse. “Non sono un santo, ma non sono neanche un assassino. Non sono certo un pazzo che non capirebbe a cosa porterebbe l’uccisione di un giornalista”, ha detto alla corte.
A giugno si era rivolto al padre di Kuciak : “Mi dispiace per quello che è successo a suo figlio, mi creda, ma io non c’entro niente”.
Il sicario aveva già confessato
Durante il primo processo, il sicario ex militare Miroslav Marcek si era già dichiarato colpevole dell’omicidio – ma aveva negato ogni coinvolgimento di Kočner – ed era già stato condannato a 23 anni di reclusione.
La richiesta del pubblico ministero per l’uomo d’affari e per gli altri due imputati era una condanna a 25 anni. Niente da fare.
Già condannato a 15 anni di carcere anche il “pentito” Zoltan Andrusko, considerato l’intermediario nella trattativa tra i mandanti e l’assassino.
L’omicidio di Ján Kuciak e della fidanzata scatenò, due anni fa, una forte ondata di proteste in tutta la Slovacchia, portando alla caduta del governo (15 marzo 2018).
"Le morti di Ján Kuciak e Martina Kušnírová hanno aperto gli occhi del popolo slovacco". Igor Matovič, Primo ministro Slovacchia
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