Su Fondi, Governo assente ingiustificato
“Ho visto sciogliere comuni per molto meno in Italia”.E’ l’opinione dello storico Enzo Ciconte sul mancato scioglimento del Comune di Fondi da parte del Governo. Ciconte, presidente dell’Osservatorio sulla criminalità organizzata e sicurezza nel Lazio, aveva già denunciato queste infiltrazioni mafiose nel rapporto che lo scorso anno stilò una mappa del crimine organizzato nella regione. Poi in questo anno, prima una commissione d’accesso poi la magistratura ordinaria con 17 ordinanze di custodia cautelare hanno portato alla luce del sole le mafie e i loro appoggi politici ed economici presenti sul territorio di Fondi in provincia di Latina.
Il presidente dell’Osservatorio intervenuto ad una conferenza stampa sul riutilizzo dei beni confiscati nel Lazio ha risposto alle domande dei giornalisti mentre il prefetto Bruno Frattasi (protagonista istituzionale della richiesta di sciogliemento del Comune di Fondi) ha dovuto accompagnare il dibattito con un disteso silenzio istituzionale sui ritardi che il Governo sta generando sul mancato scioglimento dell’amministrazione Comunale di Fondi. ‘Ciò che riesce incomprensibile per chi studia atti e documenti è come sia possibile che il comune di Fondi non venga ancora sciolto – ha commentato Ciconte. “Qui – ha aggiunto – c’é una criminalità organizzata che sta raggiungendo i livelli politici, presto si scopriranno altre attività economiche, come è stato per il Mercato ortofrutticolo di Fondi (Mof), infiltrate dalla criminalità organizzata.
Allo stesso tavolo unanime condanna dell’assessore alla sicurezza Daniele Fichera e di Enrico Fontana del consiglio regionale (La Sinistra). “Non c’è alcuna possibile giustificazione sui ritardi che il Governo sta accumulando”. E l’assessore Daniele Fichera ha aggiunto: “qualche tempo fa avremmo chiesto al Governo solo di fare la sua parte e sciogliere quell’amministrazione comunale che risulta infiltrata dalle mafie, oggi invece ha l’obbligo di rispondere anche sul perchè non lo sta facendo”.
Dalla commissione parlamentare antimafia la capogruppo Laura Garavini (Pd) ha commentato ieri: questa operazione e’ la conferma definitiva che ci troviamo di fronte a un Governo che non affronta in maniera seria la questione delle infiltrazioni mafiose nella politica”. Da un anno – ha ricordato – il prefetto Frattasi chiede lo scioglimento del Comune di Fondi, da febbraio (con sei mesi di ritardo) la richiesta del ministro dell’Interno e’ sul tavolo del presidente del Consiglio, ma nulla e’ stato fatto, lasciando che la ‘ndrangheta continuasse a coltivare i suoi rapporti d’affari con esponenti ll’amministrazione comunale di Fondi e degli apparati burocratici”. Per Garavini, “questa inerzia e’ stata dovuta solo ed esclusivamente a una precisa volonta’ politica di non danneggiare un’amministrazione comunale di centro destra, il cui sindaco oggi e’ anche consigliere provinciale, sempre per il Pdl”.
Su Fondi l’ha ricordato nelle scorse settimane il referente di Libera nel Lazio, Antonio Turri, si gioca una partita nazionale, in un territorio come quello della provincia di Latina, un mancato segnale da parte dello Stato potrebbe aprire definitivamente la via al rafforzamento della criminalità organizzata nel sud pontino e in tutta la regione”. Dietro questo mancato sciogliemento – lasciano intendere investigatori, associazioni e politici che vivono a Fondi – sembrano muoversi personaggi importanti della politica romana, qualche comitato di affari, e infine le mafie.
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