Tradita l’umanità
Mai i diritti di un gruppo possono o devono essere branditi minacciosamente come una clava contro i diritti di altri, ma il 2 luglio la violazione dell’universalità dei diritti umani si è consacrata in legge. Non s’era mai visto che in nome della presunta sicurezza di alcuni “si gettassero a mare” il diritto d’asilo e il senso di umanità. In fondo al Mediterraneo giace inerte il buon senso che ha fatto ripetere a intere generazioni che “dove mangiano quattro persone possono mangiare anche cinque”. Ed era senso semplice di ospitalità. Unità di misura della convivenza. Saggezza di chi sa che condividere il poco può rendere ricchi. Cifra di chi è consapevole che stiamo tutti sulla stessa barca. Contagio benefico di gratuità che si moltiplica in gratuità. Chi ha votato quella legge non riesce né a esprimere né a interpretare questo sentimento antico, linfa che alimenta la coesione dei popoli e delle comunità e consente incontri tra le genti di altre terre e persino di altri mari. Chi ha votato al Senato di schedare i clochard, di respingere i poveri, di denunciare gli stranieri ha tradito la sua stessa umanità. Qualcuno dice: “Siamo al capolinea”. Fosse vero, dovremmo riprendere ora il viaggio di ritorno.
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