Gazzetta del Mezzogiorno: nata coop dei giornalisti. Perquisizioni GdF: bancarotta fraudolenta?
Fondata ieri, con atto notarile, è pronta a diventare protagonista del futuro
Cari lettori, la giornata di ieri rappresenta simbolicamente una porta che si chiude sul passato e il primo passo di un nuovo cammino lungo il quale siamo certi di trovarvi tutti al nostro fianco. Ieri mattina, come potete leggere nel resoconto di cronaca in questa pagina, la Procura di Bari ha acquisito nuovi elementi nell’indagine avviata sui bilanci delle società Edisud e Mediterranea, rispettivamente editrice e proprietarie della testata. E ieri pomeriggio i giornalisti hanno costituito, con atto notarile presso lo studio Amoruso di Bari, la cooperativa «Gazzetta», pronti a diventare i protagonisti della nuova storia de La Gazzetta del Mezzogiorno.
Sappiamo che ci attende una sfida importante, ma siamo pronti ad affrontarla con lo stesso spirito, con la stessa tenacia con la quale abbiamo resistito durante gli anni di gestione «manageriale» sui quali adesso l’ultima parola spetta alla magistratura, e poi durante i venti mesi di commissariamento. La «Gazzetta» è un patrimonio collettivo, dei giornalisti che la pensano e la realizzano ogni giorno insieme agli altri lavoratori del giornale, nonché dei lettori che la acquistano e leggono e dei territori che si specchiano nelle pagine cartacee e web prodotte quotidianamente.
La Redazione non consentirà a nessuno di speculare su questo momento di difficoltà per asservire ad altri interessi un valore che appartiene alla storia della Puglia e della Basilicata ed è l’essenza del nostro lavoro.
Vigileremo con attenzione sul futuro e continueremo a scavare senza sosta sul passato, a cominciare dalle ultime concitate settimane durante le quali sembrerebbe che alcuni computer in uso all’amministrazione di Edisud e Mediterranea siano stati ripuliti trasferendo informazioni su «chiavette usb», se non spostati altrove. Settimane durante le quali il lockdown ha reso non a norma l’ottavo piano di piazza Moro 37 dove da gennaio sono stati concentrati sia gli uffici amministrativi che la redazione e la tipografia.
Ma mentre la gran parte dei giornalisti era in modalità telelavoro, la quasi totalità della componente amministrativa e dei consulenti aziendali ha continuato ad occupare le scrivanie, consultare archivi, utilizzare computer. Continueremo a scavare anche sugli anni delle consulenze a società di Firenze, Bologna e Bari incaricate di occuparsi di progetti di marketing multimediale che non hanno prodotto risultati, o si sono rivelati fallimentari. Oppure sul depauperamento di prodotti editoriali di successo come GazzettAffari che una volta trasferiti sul web, su impulso dei consulenti esterni, sono stati lasciati alla deriva.
La «Gazzetta» è proiettata verso il futuro, ma pronta a fare i conti con il passato.
La Gazzetta del Mezzogiorno è fallita, via libera all’esercizio provvisorio
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