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Regione renderà utili beni confiscati alla ‘ndrangheta

Da ASCA il . Calabria

Rendere socialmente ed economicamente utili i beni confiscati alla
criminalita’ organizzata. E’ questo l’obiettivo – si legge in una nota
– di uno dei primi Progetti Integrati di Sviluppo della Regione
Calabria che, con i fondi del Por Calabria Fesr 2007/2013, finanziera’
la riconversione degli immobili dei clan in strutture che favoriscano
la riqualificazione ambientale, sociale ed economica di contesti ad
alta incidenza di fenomeni criminali. Il progetto, voluto dal
presidente della Regione, Agazio Loiero, e approvato dal Comitato di
Sorveglianza nella due giorni di Sibari dello scorso 22 e 23 giugno,
prevede uno stanziamento di circa venti milioni di euro, destinati a
quei comuni che hanno in gestioni beni confiscati che saranno
trasformati in centri antiviolenza, case di accoglienza, centri sociali
e giovanili, centri zonali per nuove iniziative imprenditoriali,
servizi per le popolazioni rurali. In Calabria si contano 395 beni
immobili confiscati tra abitazioni, fabbricati e terreni, il 15% del
totale nazionale. Ma il riutilizzo di questi beni presenta alcune
criticita’ strutturali che ostacolano il loro riutilizzo a finalita’
pubbliche e sociali: l’occupazione abusiva, lo stato manutentivo
insoddisfacente e, soprattutto, la mancanza di risorse finanziarie per
il loro adeguamento alle nuove destinazioni e utilizzazioni. Il
Progetto ”Beni Confiscati” del Por interviene per risolvere queste
criticita’ e consente di convertire il patrimonio di beni confiscati
alla criminalita’ organizzata in risorse fondamentali per
l’integrazione sociale ed economica dei giovani e delle persone
svantaggiate in alcune aree della Calabria. Nella fase di prima
attuazione il progetto (nato dalla cooperazione tra il Ministero
dell’Interno, la Prefettura di Reggio Calabria, l’Agenzia del Demanio e
Italia Lavoro) riguardera’ i beni confiscati in provincia di Reggio
Calabria e prevede la realizzazione di una serie di strutture: un
centro servizi e di un ostello per i giovani a Grotteria Mare, un
centro diurno per immigrati regolari a Rosarno, un centro giovanile e
un’area attrezzata per lo sport e il tempo libero ad Ardore, un centro
sociale per recupero tossicodipendenti e minori a Siderno, centri
sociali di aggregazione giovanile a Gioia Tauro, Sinopoli, Careri e
Bianco, centri zonali e aree attrezzate per microimprese a Rosarno,
Villa San Giovanni e Santo Stefano di Aspromonte, micro iniziative
imprenditoriali promosse da giovani a San Ferdinando e un laboratorio
culturale a Sinopoli. Entro il mese di luglio saranno stipulate
convenzioni tra la Regione Calabria e i Comuni sulla base dei progetti
presentati. Nei prossimi mesi altri immobili confiscati saranno
disponibili per essere riconvertiti e diventare ”teatro” di progetti
che abbiano finalita’ economiche e sociali, ma che, soprattutto,
consentano alla Calabria di continuare a progredire sul piano della
legalita’.

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