Partinico: assolto Pino Maniaci. La soddisfazione dell’Ordine nazionale
Il segretario Enzo Iacopino, che insieme al consigliere nazionale Giacomo Clemenzi era a Palermo accanto a Pino Maniaci, ha così commentato:
C’è un giudice almeno a Partinico. Un giudice
capace di assolvere Pino Maniaci incredibilmente accusato di esercizio
abusivo della professione giornalistica. Un giudice capace di
respingere le inverosimili interpretazioni della legge fatte dalla
Procura della Repubblica.
capace di assolvere Pino Maniaci incredibilmente accusato di esercizio
abusivo della professione giornalistica. Un giudice capace di
respingere le inverosimili interpretazioni della legge fatte dalla
Procura della Repubblica.
Maniaci ha seguito il percorso imposto dalle norme per chiedere di
essere iscritto all’Albo dei giornalisti, come pubblicista, ma ne
veniva ugualmente chiesta la condanna tentando in aula di trovare
conforto in non so che cosa mai avrebbe potuto dire il presidente
dell’Ordine regionale del quale la pubblica accusa chiedeva la
convocazione.
essere iscritto all’Albo dei giornalisti, come pubblicista, ma ne
veniva ugualmente chiesta la condanna tentando in aula di trovare
conforto in non so che cosa mai avrebbe potuto dire il presidente
dell’Ordine regionale del quale la pubblica accusa chiedeva la
convocazione.
Sono grato all’Ordine della Sicilia per la
tempestività con la quale ha risposto alla richiesta di iscrizione di
Maniaci dando un contributo significativo alla felice conclusione di
questa incredibile vicenda.
tempestività con la quale ha risposto alla richiesta di iscrizione di
Maniaci dando un contributo significativo alla felice conclusione di
questa incredibile vicenda.
Sono ancora più grato al giudice di Partinico
che nella motivazione dell’assoluzione ha voluto affermare “che, negli
anni, l’attività dell’emittente si è caratterizzata per le sue campagne
contro ‘cosa nostra’, nonché per la sua opera di informazione in altri
servizi quali l’ambiente, le speculazioni sul territorio, ecc.”
che nella motivazione dell’assoluzione ha voluto affermare “che, negli
anni, l’attività dell’emittente si è caratterizzata per le sue campagne
contro ‘cosa nostra’, nonché per la sua opera di informazione in altri
servizi quali l’ambiente, le speculazioni sul territorio, ecc.”
E’ questo il giornalismo che piace all’Ordine nazionale.
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