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Trapani, una stupida intimidazione al capo della Mobile Linares

Di Rino Giacalone il . Sicilia

È stato un’automobilista in transito sull’autostrada A 29, in direzione Trapani, a scorgere la frase scritta su di una parte del muro di contenimento nei pressi dello svincolo di Fulgatore, segnalando l’accaduto ad una tv locale. Parole evidentissime, a carattere maiuscolo, in colore rosso: «più» seguito da una croce, «Capaci», un segno meno e «Linares». Non c’è dubbio, leggendola di seguito, che si tratti di una intimidazione violenta quanto stupida, per il riferimento a Capaci (dunque alla strage), con destinatario il capo della squadra mobile, il vice questore Giuseppe Linares.

La frase (chiusa da una sorta di stella a più punte, e in fondo dentro un cerchio due lettere, una «P» e una «L» e un punto esclamativo) può essere letta in altro modo, come rivolta a soggetti «più» “capaci” per fermare, si deduce per quel «segno meno», l’azione di Linares.

Il gesto è sicuramente quello di uno stupido e sciocco, qualcuno che forse pensa di muovere chissà quali «acque» contro il capo della Mobile. Fa ricordare, anche solo per un attimo, quando durante alcune indagini furono «intercettati» i mafiosi che auspicavano il trasferimento di Linares da Trapani. Furono sconfitti e non è detto che tornino ad esserlo se gli stessi soggetti mafiosi, o altri, attraverso i “soliti” complici annidati nelle istituzioni pensino nuovamente alla stessa cosa.

La Procura ha aperto un’indagine, ad occuparsene è la Digos diretta dal commissario capo Carla Marino. La scientifica ha fatto i rilievi. «Sappiamo per certo – dice il questore Giuseppe Gualtieri – che oggi la cultura della stragrande maggioranza dei trapanesi rispetto ai temi della legalità e della lotta alla mafia è ben altra, è un segnale quindi che non ci provoca turbamento ma non viene sottovalutato perché cercheremo di individuare l’autore. Molteplici – prosegue Gualtieri – sono stati gli attestati di stima che nel tempo la Polizia, investigatori come Linares, abbiamo ricevuto da semplici cittadini, associazioni, istituzioni e politici, rispetto all’azione condotta, insomma la scritta siamo certo non è il comune sentire dei cittadini di questa provincia». «Il nostro lavoro non può che continuare – ha semplicemente commentato il vice questore Linares – è e resta un lavoro di squadra. Sono grato per le attestazioni di stima e solidarietà ricevute».

Tra i primi a contattare il capo della Mobile è stato il vice presidente della Regione Titti Bufardeci, «Linares è un grandissimo investigatore e la minaccia è solo vile». Una nota di solidarietà gli è giunta dal sindaco di Trapani avv. Girolamo Fazio, e dal presidente della Provincia Turano: «Facendomi interprete anche dei sentimenti di quanti credono nei valori della legalità e della giustizia, personalmente e a nome dell’intera Giunta Provinciale esprimo al dott. Linares l’incondizionata solidarietà». Condanna del macabro messaggio è arrivata dal presidente dell’Antimafia regionale Lillo Speziale. Il sen. Antonio D’Alì (Pdl) ha espresso preoccupazione: «Uomini dello Stato sono sempre più spesso oggetto di intolleranza della incultura mafiosa. Auspico una ferma reazione dell’intera società trapanese e che gli organismi dello Stato, tutte le istituzioni e la politica pongano la massima attenzione a quanto accaduto».

«È inquietante che mentre si registrano grandi successi nella lotta alla mafia, la stessa criminalità mandi questi segnali» ha detto l’europarlamentare Rita Borsellino, che ha aggiunto: «L’attenzione delle autorità deve tradursi, nell’unico modo concreto e utile che conosco, non facendo mancare mezzi e strumenti a portare avanti la lotta alla criminalità mafiosa».

«Esprimiamo la nostra più totale e sincera solidarietà al vice questore Linares per le minacce ricevute – ha affermato a sua volta il presidente di Confindustria Trapani, Davide Durante – rinnoviamo l’apprezzamento per la continua ed incessante azione investigativa sua e dei suoi uomini, dopo questo gesto la società civile ha un motivo in più a stare al fianco dello Stato e degli uomini che difendono e tutelano i cittadini e, con essi, gli imprenditori onesti». Solidarietà è stata espressa dal neo sindaco di Mazara, il deputato Pdl Nicola Cristaldi: «Quella scritta ingiuriosa – dice – è un gesto ignobile da condannare».

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