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Il 22 febbraio, a Roma, assemblea per rendere effettivo l’articolo 21

Di redazione il . Progetti e iniziative

Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio  pensiero
con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure…

Questo è l’inizio dell’Articolo 21 della Costituzione, uno dei più
importanti, quello cioè che segna una profonda rottura tra l’Italia
fascista e quella repubblicana.

Questo articolo, mai pienamente realizzato, negli ultimi anni ha
subìto pesanti oltraggi a causa degli irrisolti conflitti d’interesse,
delle liste di proscrizione, delle troppe posizioni dominanti e del
mancato adeguamento della normativa italiana a quella europea.

Per queste ragioni, negli anni scorsi, avevamo dato vita al Comitato
per la libertà d’informazione che si era battuto, in Europa e in
Italia, contro tali degenerazioni che avevano fatto parlare il mondo
intero e le principali istituzioni internazionali della presenza in
Italia di un “regime mediatico”. L’Italia veniva così retrocessa nelle
speciali classifiche mondiali sulla libertà di stampa verso le ultime
posizioni.

Negli ultimi due anni il governo di centro sinistra, nonostante gli
impegni, le buone intenzioni, e le proposte del ministro Gentiloni, non
è riuscito a portare all’approvazione nessuno dei progetti presentati
in materia di conflitto d’interessi, di assetto dei media, di riforma
della Rai e dell’editoria e ha ottenuto, solo in parte, la fine della
pratica delle liste di proscrizione.

Noi pensiamo che chiunque dovesse vincere le prossime elezioni dovrà
affrontare questi temi. Da qui la nostra decisione di presentare alcune
proposte che saranno discusse in una Assemblea Nazionale e consegnate a tutte le forze politiche e sociali.

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Articolo 21: giornalisti, giuristi, economisti che si propongono di promuovere il principio della libertà di manifestazione del pensiero (oggetto dell’Articolo 21 della Costituzione italiana da cui il nome).

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