Non bastano le leggi, serve amore per la comunità
Abbiamo incontrato don Tonio Dell’Olio, presidente della Pro Civitate Christiana ad Assisi. Una vita di impegno per la pace e contro la mafia: “Falcone aveva capito che anche quella è una pandemia”.
“Nessuno può illudersi di poter vincere la lotta contro la mafia con un contrasto miope e provinciale”. Giovanni Falcone lo aveva capito e per questo motivo lo hanno ucciso. Oggi ventotto anni dopo la strage di Capaci, Don Tonio dell’Olio ricorda quei momenti e ammonisce: “Legalità non è l’osservanza scrupolosa delle leggi. È un patto di lealtà e amore tra l’individuo e le comunità a cui si sente di appartenere”.
Legalità non è il semplice rispetto delle leggi. Le leggi possono essere anche sbagliate, ingiuste. Anzi, la legalità in certi casi può trasformarsi in uno strumento “subdolo” attraverso il quale i forti esercitano un dominio sui deboli.
A pensarlo è don Tonio Dell’Olio, prete, attivista, una vita di impegno per la pace e contro le mafie, in particolare in Libera, dove ha dato vita al settore internazionale del quale è stato a lungo responsabile. Oggi ad Assisi dirige la Pro Civitate Christiana ed è lì che lo abbiamo incontrato per parlare di Giovanni Falcone, delle mafie di ieri e di oggi e del senso della parola legalità.
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