‘Ndrangheta, Antimafia: ”Un’enorme holding criminale”
Roma, 20 feb.
(Adnkronos/Ign) – Una grande holding economico-criminale. Che mantiene
come un tratto costante il controllo maniacale, quasi ossessivo, del
territorio e delle strutture sociali ed economiche. Questa è la
‘ndrangheta secondo la relazione annuale della commissione Antimafia,
firmata dal presidente dell’organismo bicamerale Francesco Forgione. La
storia degli ultimi decenni, rileva l’Antimafia, ha mutato e segnato il
corso di questa evoluzione da mafia arcaica a mafia imprenditrice a
centrale finanziaria della globalizzazione con attività al Nord e
all’estero.
Il Rapporto Svimez sull’economia del Mezzogiorno
presentato nel 2007, nella parte che riguarda la Calabria, presenta il
quadro di una regione con un pil pro-capite di 13.762 euro, pari al
54,6% del pil pro-capite del Centro-Nord Italia, un tasso di
disoccupazione di circa il 13%, un’economia sommersa, in crescita, pari
al 27% e lavoratori irregolari, ancora in crescita, per oltre 176.000
unità.
Dallo stesso Rapporto risulta che le imprese che pagano il ”pizzo”
nella regione sono 150.000, la metà del totale delle imprese esistenti
nella regione, con una punta del 70% a Reggio Calabria. Non solo. Il
dato dell’usura, secondo il Rapporto Svimez, fa segnare in Calabria la
percentuale pià alta di commercianti vittime del fenomeno in rapporto
ai soggetti attivi: il 30% con 10.500 commercianti coinvolti in regione.
Emerge inoltre un peggioramento della situazione relativa al 2007 in
merito alle frodi ai danni dello Stato e dell’Unione Europea, secondo
dati ufficiali forniti dalla sola Guardia di Finanza. Su un totale
nazionale di 259 violazioni riscontrate per frodi a danno del bilancio
nazionale, ben 70 (il 37%) sono avvenute in Calabria. L’analisi dei
dati investigativi e giudiziari fornisce, rileva l’Antimafia, “un
quadro di preoccupante allarme per l’inarrestabile emorragia di
contributi pubblici intercettati dalle cosche”.
In questo quadro devastante la sanità è il buco nero della Calabria, è
il segno più evidente del degrado, è la metafora, si legge nella
relazione della commissione bicamerale di inchiesta sul fenomeno della
mafia, “dello scambio politico-mafioso, del disprezzo assoluto delle
persone e del valore della vita”.
Mentre Milano e la Lombardia rappresentano la metafora della
ramificazione molecolare della ‘ndrangheta in tutto il Nord, dalle
coste adriatiche della Romagna ai litorali del Lazio e della Liguria,
dal cuore verde dell’Umbria alle valli del Piemonte e della Valle
d’Aosta.
E non solo. La ‘ndrangheta infatti è un “broker mondiale” con i suoi
uomini nelle sedi di approvvigionamento della droga, come la Colombia e
la Bolivia. ‘Quinte colonne’ in grado di gestire i flussi del denaro e
incamerare costantemente cocaina presso i fornitori sudamericani,
assicurando comunque il pagamento delle partite di stupefacente. Ad
agevolare il disegno egemonico dei clan dei calabresi, evidenzia la
commissione Antimafia, è la capillare diffusione in tutti i continenti:
dal Sud America all’Australia, dalla Germania alla Spagna, dalla
Francia alla Svizzera al Canada.
Scarica la relazione nella sezione documenti a fianco.
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