Sequestrata al boss Mariano Agate un’azienda che produceva cemento
Periferia di Mazara del Vallo, in Sicilia, provincia di Trapani. Percorrendo la strada che fa da circonvallazione è possibile scorgere in lontananza due grossi silos, sono quelli dell’azienda di produzione di calcestruzzi appartenente alla famiglia Agate. Cognome “pesante” in città, il principale protagonista è Mariano, capo mafia in assoluto della zona, la persona che dava ospitalità a Totò Riina quando era latitante, al centro dei più misteriosi crocevia della malavita mafiosa siciliana, a cominciare da quelli della Stella d’Oriente una società di import ed export con sede a Mazara che però faceva da paravento agli incontri tra mafiosi e massoni. Poi via via il nome di Mariano Agate è comparso in tutte le indagini più importanti sulla mafia siciliana, anche in quelle sulle stragi. Lui c’è sempre e anche quando è in carcere, oramai in modo ininterrotto dalla metà degli anni ’90 riesce sempre a comandare.
Affianco a lui suo fratello, Giovan Battista, tornato in cella con l’operazione “Eolo” quella che ha visto Cosa Nostra mettere le mani sull’energia alternativa e “verde”, la mafia ambientalista. E poi c’è Epifanio Agate, figlio di don Mariano. Giovane “fortunato” finito assolto. Una indagine dei Carabinieri di Trapani sulle influenze di imprenditori e massoni presso gli uffici della Cassazione, l’operazione Hiram, fece scoprire precisi interessi a favore di Epifanio, ma anche di suo zio Giovan Battista, per il giovane Agate anche l’interessamento di un influente gesuita romano, nella cui sacrestia avvenivano determinati incontri, ad alcuni avrebbe preso parte il senatore Marcello Dell’Utri e un faccendiere di Orvieto, Rodolfo Grancini. Ma questa è un’altra storia.
Epifanio Agate oggi risulta dipendente nell’azienda di famiglia, per lui uno stipendio esorbitante, attorno a 5 mila euro al mese. L’impresa Calcestruzzi Mazara, proprietà degli Agate dal 1979, sarebbe stata spesso base per gli incontri di mafia, adesso è stata posto sottosequestro a conclusione di indagini poste in essere da Polizia e Guardia di Finanza. L’ordine di sequestro è del gip Antonella Consiglio, ha accolto la richiesta della Dda di Palermo, procuratore aggiunto Teresa Principato, pm Pierangelo Padova e Ambrogio Cartosio.
L’attività imprenditoriale della Calcestruzzi Mazara nel corso degli ultimi trenta anni è stata secondo gli investigatori della Squadra Mobile di Trapani e della Finanza, completamente asservita alle attività di infiltrazione nell’economia della zona. Mafia importante quella di Mazara, gli Agate sono i più stretti alleati di Matteo Messina Denaro.
La scheda. La società “CALCESTRUZZI MAZARA S.p.A.”, con sede in Mazara del Vallo (TP), via Circonvallazione SS 115, frazione. Cartubuleo, è stata costituita in data 13/12/1979 e in seguito, in data 19/02/1996, è stata iscritta al registro delle imprese con il numero di partita IVA 00565900818. Il capitale sociale, pari ad € 258.250,00, totalmente versato, è suddiviso in 5.000 azioni ordinarie i cui titolari attuali sono risultati:
* AGATE Giovan Battista, nato a Mazara del Vallo (TP) il 19/07/1942, pluripregiudicato mafioso, fratello del più noto AGATE Mariano, per 2.000 azioni ordinarie, per un valore nominale pari ad € 103.300,00;
* AGATE Mariano, nato a Mazara del Vallo (TP) il 19/05/1939, per 2.000 azioni per un valore nominare pari ad € 103.3000,00;
* CUTTONE Antonino, nato a Mazara del Vallo (TP) il 12/02/1936, per 1.000 azioni per un valore nominare pari ad € 51.650,00.
II – La Calcestruzzi Mazara dalle carte giudiziare
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