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Camorra ed economia, pericolosi intrecci
De Raho: Anche la politica spezzi le connivenze

Di Aldo Cimmino il . Campania

 

«L’economia è il tasto dolente delle indagini». A dichiararlo è il procuratore Federico Cafiero De Raho che stamane ha partecipato al dibattito su “economia libera dalle mafie, economia etica” nell’ambito del “Festival dell’Impegno Civile”. Questa seconda tappa, che ha visto anche la partecipazione di esponenti del mondo politico come Pina Picierno, deputata del Pd e Fortunato Zagaria, sindaco di Casapesenna, ha avuto come scenario un appartamento, a Casapesenna, confiscato al boss Zagaria. uno dei simboli di quell’economia criminale che lo Stato, grazie alla legge 109/96 restituisce alla collettività mediante il riutilizzo sociale, anche se parte di questo bene sia stato destinato ad una filiale di banca.

 

 Il pm Cafiero De Raho ha spiegato l’importanza, per la società civile, di un’economia che sia sana e che miri allo sviluppo delle comunità locali. Sviluppo che la camorra, e in particolare la mafia casertana, blocca attraverso l’inquinamento della sana imprenditoria con infiltrazioni che sono reiterate e sempre più evolute. Le indagini, infatti, hanno dimostrato come nei primi anni ’90 i casalesi avevano “scoperto” il meccanismo consortile che permetteva loro di trarre un duplice beneficio: da un lato la continua richiesta di tangenti dall’altro l’inserimento, all’interno del consorzio, di imprenditori strettamente legati ai clan. Le successive inchieste della magistratura hanno poi registrato il passaggio evolutivo, consacrato in singoli imprenditori, apparentemente “puliti” che avrebbero dovuto agire nella legalità, utilizzati dalla camorra per recidere quel legame diretto tra le società e i clan impedendo cosi la ricostruzione di un percorso economico-criminale da parte delle iniziative giudiziarie.

 

«Le organizzazioni camorriste – spiega infatti De Raho – hanno esperienza dei risultati delle indagini e quindi abbandonano quei meccanismi che sono scoperti per acquisirne altri». Il magistrato offre quindi uno spaccato dell’economia criminale davvero complesso e che lascia immaginare anche i successivi termini della discussione che si sposta sulle collusioni con la politica.  Non solo l’economia ma anche il mondo della politica è collusa o quantomeno contigua a certe logiche di violenza. «Se un sindaco o una giunta non hanno la capacità di denunciare – afferma Cafiero De Raho- che si dimettano e svolgano altri ruoli».

Guarda la galleria fotografica (foto di Alessandra del Giudice) cliccando QUI

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