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Un altro passo verso la legalità

Di Gianelisa Genovese il . Sicilia

Libera associazioni nomi e numeri contro le mafie mette radici anche a Vittoria. La presentazione uf-ficiale del presidio nella città ipparina è avvenuta lo scorso 13 giugno nella sala conferenza della se-zione dell’Avis locale. Titolo dell’ incontro “Dai terreni confiscati a LiberaTerra”, dal nome delle cooperative che oggi, grazie a Pio La Torre, al generale Dalla Chiesa e a Libera con la legge 109/96, possono dare occupazione ai giovani attraverso il lavoro nelle terre confiscate alle mafie in tutta Ita-lia. Hanno partecipato al momento di confronto, moderato da Gianluca Floridia, coordinatore pro-vinciale Libera Ragusa, anche Carlo Ruta, storico e giornalista d’inchiesta, Dario Montana, referente di Libera Catania e Silvana Mangione, responsabile Agesci zona iblea.

Per Ruta, autore di numerosi libri sulla mafia,“bisogna fare attenzione. La realtà di Vittoria è molto difficile ed il prezzo di una Primavera a volte è molto caro. Noi però – ha aggiunto – rivendichiamo questa Primavera ed anche se il processo non sarà facile dovremo impegnarci per realizzarla”. Per Dario Montana “i mafiosi so-no gli unici che sperano che i loro figli diventino dei mafiosi”. La mafia ha strappato un fratello a Dario, che venne ucciso da Cosa nostra. Si tratta del Commissario Beppe Montana, dirigente della Squadra mobile di Palermo, braccio destro di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, che venne assas-sinato da Cosa nel luglio del 1985.  “Dobbiamo stare al fianco degli scout vittoriesi ai quali è stato affidato un terreno confiscato e che hanno subito delle minacce. L’affidamento di un luogo confisca-to è la chiave di volta nella lotta alla mafia – ha aggiunto Montana –  sintesi tra il momento repressi-vo della confisca e quello del fine sociale, in cui si salda l’antimafia. Inoltre, il bene confiscato è il luogo dove, per eccellenza, si pratica la memoria”. 

Dopo l’arresto di un membro della famiglia D’Agosta, a causa delle intimidazioni nei confronti degli scout destinatari del bene confiscato, Silvana Mangione nel suo intervento ha sottolineato che “agli scout, fin da piccoli, viene detto che il rispetto della legge è ciò che rende un popolo libero e che la libertà è come l’aria: indispensabile per vivere. Noi vogliamo testimoniare questo nel terreno di con-trada Carnazza che ci è stato affidato e nel quale, a differenza di quello che è stato detto, non abbia-mo ancora piantato nulla, né all’interno né all’esterno. Anche l’issa bandiera che abbiamo realizzato il giorno della consegna del terreno era aerea”. Hanno deciso di aderire alla rete di Libera, oltre all’Agesci, anche Lab 33, l’Auser, la CGIL, il collettivo redazionale di Vittoria del periodico Il Clandestino, la CNA e l’associazione dei Diritti Umani. Hanno dato la disponibilità anche l’Acli, Legambiente e la Rete degli Studenti. Erano presenti all’incontro anche il Sindaco di Vittoria, Giu-seppe Nicosia, il consigliere comunale di Bellaciao Rifondazione, Giuseppe Cannella e l’assessore ai Progetti per la legalità, Giuseppe Malignaggi.

Quest’ultimo si è detto “contento prima di tutto come cittadino di Vittoria di salutare la nascita, avvenuta dopo diversi incontri con le associazioni cittadi-ne, del presidio vittoriese di Libera. Da parte dell’amministrazione comunale c’è pieno appoggio al Coordinamento e, visto che Libera si occupa soprattutto dell’assegnazione dei beni confiscati alla mafia, sono certo che potremo avviare un lavoro sinergico, sia per monitorare i beni già assegnati, sia per seguire l’iter dei bandi per l’assegnazione dei beni ancora da affidare. Sono molte, a Vittoria, le associazioni che a livello nazionale già aderiscono a Libera, mentre altre hanno deciso di entrare a far parte di questa rete, per portare avanti le tematiche antimafia”.

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