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Marcone a colori: il graphic novel di Giuseppe Guida e Ilaria Ferramosca

Felice Sblendorio * il . Memoria, Recensioni

cop francesco marcone versione nuovaPer ricordare Francesco Marcone, il Direttore dell’Ufficio del Registro di Foggia ucciso dalla criminalità organizzata il 31 marzo del 1995, servivano colori nuovi: non solo le tonalità oscure e cupe che caratterizzarono quel brutale omicidio, l’indifferenza e l’omertà che accompagnarono la lunga battaglia di verità e giustizia della famiglia Marcone, in particolar modo dei figli Daniela e Paolo; ma erano necessarie delle tonalità serene per raccontare l’infanzia, la vita e il messaggio di quell’uomo dello Stato ucciso.

La storia di una vittima di mafia, con il passare del tempo, è sottoposta a un lungo processo di elaborazione e istituzionalizzazione. Bisogna così ricostruire la vita e i messaggi, l’esempio e lo scenario: il tempo che correva veloce, chi c’era e determinava le sorti della comunità che maturò quel delitto, chi decideva silenziosamente i destini dei più.

Non serve solo concentrarsi sul chi era: il ricordo è un tentativo di scavo potente se si confronta con il dubbio, con le domande. Quelle più ricorrenti, in questi casi, cominciano con un “perché”. Le storie delle vittime di mafia sono prati immensi disseminati di perché, e sono sempre troppi quelli elusi per le famiglie delle vittime. I dubbi sono testardi e resistono a tutto: come il senso della vita, che ritorna prepotentemente quando l’azione del ricordo centra il cuore delle cose.

Il graphic novel “Francesco Marcone, un uomo onesto” (Round Robin Edizioni, 115 pagine, 18 euro), realizzato da Giuseppe Guida e sceneggiato da Ilaria Ferramosca, prova a fare proprio questo: raccontare una vita, nonostante la morte. Così la vita di Francesco Marcone attraversa gli anni e il tempo: prima la voce di un bambino, poi quella di un padre, dunque un funzionario dello Stato e infine, tragicamente, quella di un’entità.

I tratti dolci e sensibili di Guida e la sceneggiatura a metà fra narrativa e giornalismo investigativo di Ferramosca sono gli elementi caratterizzanti di un lavoro onesto, avvalorato dai contributi scritti di Don Luigi Ciotti e di Daniela e Paolo Marcone.

“L’idea è nata un po’ di anni fa grazie all’incontro fra Daniela Marcone e Ilaria Ferramosca al Festival del Nerd di Foggia” racconta a bonculture Giuseppe Guida, docente, responsabile della sede di Foggia della Scuola di Fumetto “Inkiostro” e responsabile editoriale di Lisciani Libri Comics. “Con il tempo abbiamo pensato fosse un progetto interessante e ho coinvolto la casa editrice romana Round Robin, specializzata nel campo del graphic journalism a livello internazionale, che subito ha accolto il nostro progetto”.

Il lavoro, composito e graficamente accattivante, è accompagnato da una sceneggiatura puntuale sui fatti di cronaca accaduti. Non mancano nomi, ruoli, contesti e luoghi: la storia di Marcone disegnata dona fisicità a personalità dai contorni sbiaditi nel tempo e sostanza ad accadimenti e momenti cruciali.

“Quando mi approccio a casi di cronaca come questo, di solito compio un’ampia ricerca, un approfondimento mediante quotidiani dell’epoca ed eventuali libri di inchiesta” racconta Ilaria Ferramosca, già autrice di lavori che ricordano i ragazzi della scorta di Giovanni Falcone, Lea Garofalo e Renata Fonte. “In più ritengo fondamentali e umanamente arricchenti le interviste con i familiari. L’aspetto umano e intimo di ogni vicenda è indispensabile per far comprendere ai lettori che dietro icone, figure quasi immaginifiche cui delegare eroismi e cambiamenti scaricandosi la coscienza, esistono persone reali, con una vita affettiva e un quotidiano simile al nostro. Nessuno di noi è esente dal dare il proprio contributo sociale”.

Il tratto realistico di Giuseppe Guida consegna una figura più moderna e attuale, e limita l’approssimazione simbolica della figura di Marcone a “grigio funzionario dello Stato” come da molti descritto. Colpiscono, a fare da contrasto, le tonalità che aprono e chiudono il libro: quelle spensierate delle fiabe, tipiche dell’infanzia del piccolo Francesco, e quelle cupe delle tragedie, utilizzate per ricostruire il dramma del funzionario ucciso per il suo dovere.

“Quando ho cominciato a utilizzare gli acquerelli – continua Guida – ho da subito capito che questa tecnica mi avrebbe regalato molte emozioni. In questo graphic novel, ho cercato di metterne tante per ricostruire una serie di atmosfere e ricordi poetici che limitassero il male già tanto raccontato”.

Colpisce, infatti, a proposito di limitazione del male, la scelta di Giuseppe Guida di non rappresentare Marcone riverso per terra e ucciso da quei due colpi diretti alla nuca, partiti da una revolver calibro 38. “Nelle vignette non ho risaltato l’immagine di Marcone morto per dare spazio al suo pensiero e per donare al lettore il suo volto, la sua vita e il rapporto con la sua Foggia che amava tanto. Ho scelto di rappresentarlo vivo, come lo ricordavano tutti, per far vincere la sua lezione di onestà. La sua non è una sconfitta” conclude l’artista foggiano.

Accanto alle tavole, alcune così belle da togliere il fiato, ci sono parole e verità che fanno vivere la memoria e l’impegno di giustizia: l’unico risarcimento possibile per lenire il dolore e pacificare una perdita.

“La memoria, a mio parere, è fatta di dettagli, di vicende che vanno oltre la cronaca pura e semplice” conclude Ilaria Ferramosca. “Un nome espunto dal contesto, un luogo generico, un evento importante omesso, non possono fare del tutto memoria. La memoria è un impegno, e l’impegno significa anche avere il coraggio di raccontare, di non tacere verità che possono ancora oggi risultare scomode per qualcuno. La verità è disturbante e l’omertà si nutre di odio, ma noi vogliamo essere importuni impedendo a chiunque di dimenticare che esiste una coscienza e un delitto che ancora oggi resta impunito”.

* Fonte: bonculture

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