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Cemento e sangue, duplice omicidio nel napoletano

Di Peppe Ruggiero il . Campania

Uno, due, dieci
colpi di Kalashinikov. Ore 17 di lunedi’ 8 giugno , Casalnuovo, periferia
di Napoli, altro duplice omicidio di camorra. Colpi di cemento armato.
Abusivo. Casalnuovo, periferia di Napoli, rimbalzato alle cronache di
tutto il mondo per la scoperta nel gennaio 2007 di un intero quartiere
abusivo. A pochi metri dal cemento abusivo, scorso vengono raggiunti
da raffiche di Kalashinikov, mentre sorseggiano un aperitivo fuori al
bar,  il boss Pasquale Iorio Raccioppoli, detto “o curto” e
suo cugino Crescenzo Raccioppoli, incensurato. Pasquale Iorio Raccioppoli
è un uomo di primo piano della camorra che conta. Era solito spostarsi
in una Nissan Terrano completamente blindata. In passato ha avuto collegamenti
con il clan Alfieri e di recente si era ritagliato uno spazio tutto
suo, in una area dove gli interessi sono gestiti dal clan Veneruso.
Ma “o curto” è anche il cognato di Domenico Pelliccia, costruttore,
principale artefice del sacco edilizio abusivo a Casalnuovo.
Settantasette
palazzi abusivi, per un totale di circa 450 appartamenti. Tutto realizzato
senza autorizzazione. Un impasto di cemento e complicità tra clan della
camorra, uffici tecnici e costruttori. Prima che scoppiasse lo scandalo,
furono rubate dall’ufficio comunale pratiche di condono edilizio.
Tra queste, molto probabilmente, anche quelle riguardanti la falsa sanatoria
degli appartamenti del quartiere abusivo.  A distanza di due anni
sono stati effettuate 48 demolizioni su 72 previste. La pista seguita
dagli inquirenti è quella legata all’abusivismo edilizio, in particolar
modo sulla realizzazione dell’intero quartiere abusivo.
Secondo l’inchiesta
del luglio scorso, ad opera della  dalla Dda si presume che il
clan Veneruso abbia investito tanti soldi nella realizzazione del complesso
abusivo. E mai recuperati. E li pretendeva proprio dal Pelliccia. L’unico,
insieme al cognato boss a guadagnarci nell’affare della cemento connection.
Lo stesso Pelliccia fu sequestrato, minacciato e picchiato davanti alla
moglie ed ai suoi due bambini. I suoi sequestratori furono individuati
e successivamente arrestati. Tutto fa pensare che una volta scoperta
e fallita la speculazione edilizia, il clan non è riuscito più a recuperare
i soldi investiti. Gli inquirenti presumono che l’omicidio di Pasquale
Iorio Racciopoli, e’ la vendetta per lo sgarro e l’affare fallito.
Sfidare il clan vincente sui soldi è come giocare con il fuoco. In
questo caso con il fuoco dei Kalashinov. Nel frattempo presso il Tribunale
di Nola va avanti il processo per la realizzazione del quartiere abusivo.

Il prossimo 19 giugno si conclude l’esame delle parti civile, in attesa
dell’udienza successiva dove potrebbe essere chiamato a deporre proprio
il costruttore fuorilegge Domenico Pelliccia. Parole importanti davanti
ad uno scenario nuovo. Insanguinato da cemento e soldi. E con la camorra
protagonista. Siamo sempre in terra di gomorra.  

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