Estorsioni: intimidazioni nel nisseno, sgominato neo-clan
Sgominata dalla polizia di
Caltanissetta e di Niscemi una nuova organizzazione criminale,
formata da catanesi e canicattinesi, specializzata nelle
estorsioni ai danni di proprietari fondiari di Niscemi. Cinque
gli arresti decisi dal gip di Caltagirone Salvatore Acquilino,
su richiesta del procuratore calatino Francesco Paolo Giordano.
In particolare, l’operazione “Minotaurus” ha permesso di
accertare il tentativo di estorsione di una ingente somma di
denaro, 170 mila euro, a un imprenditore, proprietario
fondiario, che aveva acquistato circa venti anni fa un terreno
all’asta giudiziaria promossa dal Tribunale di Gela,
appartenuto a due degli arrestati, padre e figlio, ai quali era
stato confiscato. Si tratta di Arcangelo Ottavario, 78 anni, di
Canicatti’, per l’avanzata eta’ posto agli arresti domiciliari,
e del figlio Gioacchino, 35 anni. Quest’ultimo nel carcere di
Caltagirone come Flavio Laudani, 24 anni, di Mascalucia,
Alessandro Lanzafame, 30 anni, di Catania, e Benito Alberto
Privitera, 20 anni, di Catania. I due Ottavario pretendevano
dalla vittima il pagamento della grossa somma di denaro, come
risarcimento di un’inesistente obbligazione contratta
dall’estorto, derivante dalla presunta differenza tra il prezzo
del fondo acquistato all’asta e il valore dello stesso terreno
prima che venisse loro confiscato dal Tribunale di Gela.
Nonostante la confisca, diversi anni prima, padre e figlio
avevano truffato diversi niscemesi, stipulando con questi
compromessi di vendita e incassando indebitamente le varie
caparre. Inoltre, tenevano sotto pressione la vittima,
avanzando periodiche richieste di denaro, facendo intervenire
persino il noto mafioso di Gela Carmelo Barbieri, oggi
collaboratore di giustizia che ha confermato di avere svolto il
ruolo di mediatore.
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