#EndImpunity, la Ifj lancia una campagna per chiedere giustizia per i giornalisti uccisi
La Federazione internazionale dei giornalisti ha lanciato una campagna di tre settimane per denunciare l’incredibile livello di impunità per i crimini contro i giornalisti e la mancanza di azioni internazionali per combattere la crescente ondata di minacce e violenze subite dai giornalisti di tutto il mondo.
La mobilitazione, che ha preso il via il 2 novembre, in occasione della Giornata internazionale per porre fine all’impunità per i crimini contro i giornalisti, durerà fino al 23 novembre, anniversario del massacro di Ampatuan nelle Filippine, in cui sono stati uccisi almeno 32 lavoratori dei media.
La Ifj ha registrato 1064 omicidi di professionisti dei media negli ultimi 10 anni. Ma un solo omicidio su dieci viene punito.
La campagna della Ifj si concentrerà su 5 Paesi – Palestina, Perù, Filippine, Somalia, Ucraina – Paesi in cui il livello di impunità per chi minaccia, attacca e uccide giornalisti è stato elevato i tentativi delle autorità di porvi fine si è rivelato un sistematico fallimento.
«Parlare dell’impunità per i crimini contro i giornalisti significa parlare di ingiustizia, silenzio e complicità delle istituzioni con gli assassini. Oggi chiediamo a tutti i nostri affiliati nel mondo di unirsi alla nostra campagna globale per esprimere il loro forte rifiuto all’impunità», dichiara il presidente della Ifj, Youness Mjahed.
«Combattere l’impunità per i crimini contro i giornalisti – aggiunge – è una necessità per tutti, anche fuori dal mondo dei media. Non c’è stampa libera se coloro che ordinano o commettono omicidi rimangono comodi e sicuri, costringendo i media a nascondere la verità e terrorizzando coloro che corrono rischi per rivelarla».
Per approfondire
Tutte le informazioni e i materiali relativi alla campagna di mobilitazione lanciata dalla Ifj sono disponibili a questo link.
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