Polizia di Stato: prevenzione e tutela degli agenti
La prevenzione, intesa nella sua accezione più ampia, dovrebbe essere un obiettivo prioritario in ogni ambito sociale, a partire dalle famiglie, nelle aziende, nei luoghi di lavoro, nei vari settori della Pubblica Amministrazione.
Anche nella Polizia di Stato, istituzione fondamentale deputata a garantire la sicurezza dei cittadini, l’aspetto della prevenzione e della tutela personale dovrebbe essere curato in ogni dettaglio sia nei corsi di formazione che successivamente mediante una costante sensibilizzazione e con adeguati controlli ai servizi disposti da chi ha responsabilità.
Controlli che nella Polizia di Stato hanno l’obiettivo di verificare “con assiduità ed incisività il buon andamento del servizio e il corretto comportamento del personale a ciò preposto” (art.29 Regolamento di servizio della Polizia di Stato).
E’ un tema questo particolarmente delicato perché, in realtà tali controlli, con le dovute eccezioni, sono davvero modesti nelle singole realtà territoriali, un po’ per la scarsa attenzione da parte di dirigenti ma anche perché, se fatti con quella “assiduità e incisività” richiesti dalla norma regolamentare determinano, soprattutto quando all’esito dei controlli si avviano procedure disciplinari e/o penali, “reazioni” dei sindacati che mal sopportano tali “pratiche”.
Ed è altrettanto noto che, generalmente, le “rimostranze” sindacali, enfatizzate anche dai mezzi di informazione locali e magari strumentalizzate da qualche politico locale, sono “fastidiose” per il dirigente l’ufficio di pubblica sicurezza (in genere si dice “che ha dimostrato poca duttilità”!) e creano “disappunto” anche a livello centrale (che magari dispone una ispezione!).
Tornando alla prevenzione che è il punto di queste sintetiche considerazioni, non vi è dubbio che una maggiore vigilanza e controllo, per esempio sulle norme in materia di obbligo di indossare con la divisa solo capi di vestiario, accessori e materiale di equipaggiamento forniti dall’amministrazione, servirebbe a “garantire la sicurezza degli operatori con l’esigenza di salvaguardare il decoro dell’Istituzione”.
In questo senso il richiamo opportuno del Capo della Polizia con una circolare inviata alcuni giorni fa a tutti i Questori con cui si sollecita la scrupolosa osservanza delle vigenti disposizioni normative. La circolare, in realtà, esordisce con il riferimento, generico, ad acquisti “a prezzi vantaggiosi da parte degli operatori di polizia di materiali ed equipaggiamenti non collaudati né acquistati dall’Amministrazione (..) ingenerando il falso convincimento che gli oggetti sponsorizzati siano caratterizzati da assoluta affidabilità in termini di sicurezza”.
Tra questi materiali sembrerebbero ricomprese anche le fondine per le pistole date in distribuzione agli agenti delle Volanti e che non avrebbero standard di sicurezza adeguati.
Da qui, al fine di garantire l’integrità fisica degli agenti la sollecitazione del Capo della Polizia ad “una azione attenta e costante volta ad assicurare un rigoroso rispetto delle regole, censurando ogni arbitrio, irregolarità e trascuratezza”.
Avrei aggiunto un dettaglio nella circolare, stabilendo la cadenza periodica di tali controlli, per esempio mensile, e comunicando comunque gli esiti alla competente Direzione Centrale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Magari proprio a quella stessa Direzione che dovrebbe assicurare, nell’arco di ogni anno, la fornitura tempestiva di vestiario e di equipaggiamento a tutte le Questure per soddisfare le esigenze dei poliziotti che prestano servizio nei vari uffici della provincia.
Un dettaglio non trascurabile.
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