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“Raccontiamoci le mafie”, in archivio la V edizione

Avviso Pubblico il . Brevi, Corruzione, Cultura, Diritti, Lombardia, Mafie, Rassegne

gazoldo 2019Appuntamento divenuto ormai un classico dei primi giorni di autunno, l’edizione 2019 di Raccontiamoci le mafie, la rassegna culturale organizzata per il quinto anno consecutivo dal Comune di Gazoldo degli Ippoliti (MN) in collaborazione con Avviso Pubblico, si è tenuta quest’anno dal 22 al 29 settembre.

Un’edizione molto partecipata, intensa, ricca di spunti e di interrogativi sul futuro del nostro Paese. Una settimana di eventi culturali gratuiti e aperti al pubblico: dibattiti e presentazioni di libri, spettacoli, incontri con gli studenti, e corsi di formazione per docenti.

Il tema “Diritti negati, favori garantiti. Il consenso sociale verso mafie e corruzione nella crisi delle istituzioni e della politica” è stato al centro della rassegna 2019 ed è stato affrontato dai 40 ospiti che a Gazoldo degli Ippoliti hanno portato la loro testimonianza: giornalisti, studiosi, rappresentanti istituzionali, magistrati e familiari di vittime innocenti. Sono inoltre intervenuti, sempre sul tema del consenso sociale affrontato da più punti di vista, gli autori di recentissime pubblicazioni: Giuseppe Antoci, Floriana Bulfon, Antonino Blando, Col. Fabio Federici, Toni Mira, Lucio Picci, Marcello Ravveduto, Isaia Sales, Tiziano Soresina, e Alberto Vannucci.

I 14 appuntamenti sono stati seguiti in sala da oltre 1500 persone. A questi vanno aggiunti i circa 1000 studenti che nelle scuole della provincia di Mantova hanno incontrato giornalisti, rappresentati istituzionali ed esperti. Inoltre, grazie alle dirette streaming degli eventi tenuti presso la Villa Comunale, al pubblico in sala si è aggiunto chi, anche da diverse località d’Italia, ha seguito via web gli incontri o ne ha rivisto la registrazione: ad oggi le visualizzazioni sul canale Youtube della rassegna sono quasi un migliaio.

Il Sindaco di Gazoldo degli Ippoliti Nicola Leoni ha dichiarato “Siamo molto soddisfatti della V edizione di Raccontiamoci le mafie per la grande partecipazione di pubblico e per i relatori intervenuti che ci hanno portato altissime competenze ed esperienze dirette su un tema che non era facile da divulgare ai cittadini.” Ha quindi aggiunto “L’obiettivo di fare informazione e di rendere un servizio pubblico alla collettività è quindi stato raggiunto anche quest’anno dalla rassegna. Ovviamente non ci fermeremo qui! Il nostro percorso continua e speriamo di riuscire sempre più a sensibilizzare i nostri territori affinché ciascuno di noi, in base al suo ruolo nella società, faccia la sua parte nella lotta alle mafie e alla corruzione.”

La giornata conclusiva di “Raccontiamoci le mafie” si è tenuta domenica 29 settembre. In una sala gremita con in prima fila moltissimi diciottenni, sono state portate forti testimonianze di impegno civile da parte di chi si batte in prima linea per sottrarre consenso sociale alle mafie. In collegamento telefonico è intervenuta Matilde Montinaro, sorella del capo scorta di Falcone, Antonio Montinaro, che con grande intensità si è rivolta ai giovani in sala “Vi chiedo di portare avanti un’energia pulita perché la mafia non abbia più ossigeno per respirare. In questo modo proseguiremo il cammino per cui ha perso la vita mio fratello.”

Altro appello incisivo quello lanciato da Giuseppe Antoci, Presidente Onorario della Fondazione Caponnetto che, quando era Presidente del Parco dei Nebrodi in Sicilia, si è opposto con coraggio, rischiando anche di perdere la vita, contro il business della mafia dei pascoli. “Il consenso sociale verso le mafie – ha affermato – si scardina se ognuno di noi fa il proprio dovere. Dobbiamo fare squadra. Non servono né martiri né eroi: ne abbiamo già avuti abbastanza. Ragazzi, non aspettate, fate la vostra parte!” Anche il Col Piergiorgio Samaja, Capocentro DIA di Milano, ha esortato i giovani a una presa di posizione forte per la legalità. “Nella lotta alle mafie o si sta da una parte o dall’altra. Se si sta nel mezzo, facendo finta di non vedere, dicendo ‘tanto non mi riguarda’ si diventa inevitabilmente complici.”

Al termine dell’incontro ai diciottenni del 2019 presenti in sala e residenti nel Comune di Gazoldo degli Ippoliti è stata consegnata una copia della Costituzione della Repubblica Italiana che, come ha ricordato il Sindaco Nicola Leoni citando le parole di don Ciotti, “è il primo testo antimafia.” Ragazze e ragazzi hanno ringraziato con poche, semplici, ma incisive parole “Nel ricevere il dono della Costituzione Italiana vogliamo esprimere la nostra gratitudine a chi quotidianamente e concretamente si impegna per l’educazione alla legalità, al rispetto delle persone e delle cose e al rispetto di quella umanità che oggi ovunque sta diventando un valore sempre più raro. Spesso si ripete che la mafia è come l’acqua: penetra là dove c’è una fessura o una crepa. La nostra Costituzione sarà la guida che ci accompagnerà nel nostro cammino futuro per costruire un mondo migliore, possibilmente senza crepe.”

La maggior parte degli appuntamenti della rassegna sono stati anche trasmessi in streaming, con possibilità di rivederli online. Per rivederli basta iscriversi al canale Youtube di Raccontiamoci le mafie e cliccare sul video dell’incontro.

Scarica la RASSEGNA STAMPA

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GUARDA LE VIDEO-INTERVISTE

Leggi il resoconto della prima giornata – 22 settembre

Leggi il resoconto della seconda giornata – 23 settembre

Leggi il resoconto della terza giornata – 24 settembre

Leggi il resoconto della quarta giornata – 25 settembre

Leggi il resoconto della quinta giornata – 26 settembre

Leggi il resoconto della sesta giornata – 27 settembre

Per tutte le informazioni sulla rassegna visita i siti www.raccontiamocilemafie.it e www.avvisopubblico.it.

Per ulteriori informazioni scrivici a stampa@avvisopubblico.it

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