“Daphne, nominata la commissione, ma non abbiamo vinto”
Sapete già come sia importante per noi conoscere la verità sulla morte di Daphne Caruana Galizia, la giornalista maltese assassinata con un’autobomba il 16 ottobre di due anni fa.
Il Consiglio d’Europa aveva chiesto al governo maltese di istituire una commissione d’inchiesta indipendente. Alla vigilia della scadenza dell’ultimatum, il governo maltese ha nominato i componenti della commissione.
Ma non possiamo dire di aver vinto.
I nomi scelti non offrono quelle garanzie di indipendenza richieste dalla famiglia di Daphne e dalla Ong Repubblika che in questi mesi si è mobilitata a fianco della famiglia della giornalista uccisa.
Vogliamo tutti conoscere la verità sui mandanti di questo che noi in Italia definiremmo attentato politico mafioso.
Daphne stava indagando e aveva scritto su diversi capitoli dei Panama Papers dove erano coinvolti in episodi di corruzione gli alti livelli politici.
Quando si uccide un giornalista è un atto di terrorismo perché si dice agli altri giornalisti di non scrivere, di non informare l’opinione pubblica. E quando si usa la violenza, l’intimidazione per ottenere lo scopo di nascondere i crimini, in Italia si dice metodo mafioso.
Ecco perché continuiamo a seguire e a mobilitarci per conoscere la verità sui mandanti dell’omicidio di Daphne Caruana Galizia.
“Vogliamo sapere perchè Daphne Caruana Galizia è stata uccisa”
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