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Agosto, in calo l’attività antidroga estiva

Piero Innocenti il . Droga, SIcurezza

foto-stampaCome era prevedibile nel mese di agosto si è registrato, come ogni anno, un calo nell’azione antidroga svolta dalle forze di polizia su tutto il territorio nazionale.

Sono i dati, elaborati in questi ultimi giorni dalla Direzione Centrale per i Servizi Antidroga (DCSA), a confermare questo momentaneo rallentamento nella repressione: solo  1.680, infatti, le operazioni antidroga con 1.954 persone denunciate all’autorità giudiziaria per traffico/spaccio di cui 1.399 in stato di arresto e 669 gli stranieri (con in testa 180 di nazionalità nigeriana).

Naturalmente in conseguenza di questa attenuazione operativa sono diminuiti anche i quantitativi di sequestri di stupefacenti ed in particolare, sul totale del mese di 1.304,16 kg, sono stati 44,04 i chilogrammi di eroina, 112,04 quelli di cocaina, 231,63 di hashish, 671,42 di marijuana e 24,16 i chilogrammi di “altre droghe” (tra cui il khat).

Tutti valori ampiamente al di sotto di quelli avuti nei mesi passati del 2019 con l’eccezione dei sequestri di piante di cannabis operati in ben 64 province (un record) che hanno toccato il massimo dell’anno con 37.947 piante (per un totale nei primi otto mesi di oltre 130mila piante). Colture che in alcuni casi hanno assunto le dimensioni di vere piantagioni (spesso mimetizzate tra altre colture) come in Sardegna, dove nelle tre province di Oristano, Nuoro e Sassari sono state individuate (e distrutte) 15.488 piante sul totale sopra indicato (ed anche in questi primi quindici giorni di settembre sono state già tre le piantagioni di cannabis individuate in Sardegna, tra cui una nella boscaglia di Burgos ed una a Ottana).

Appezzamenti di campagna coltivati a marijuana anche a Napoli dove sono state sequestrate 5.487 piante, a Reggio Calabria (3.768),a Vibo Valentia (3.623), tutti territori che ben si prestano per le favorevoli condizioni climatiche a queste colture e alle quali si dedicano, con particolare impegno e dedizione, esperti del settore ma anche “insospettabili”, attratti dai guadagni che si possono ricavare.

I 5.522 kg di cocaina sequestrati nei primi otto mesi del 2019, già rappresentano il valore più alto degli ultimi quindici anni (con l’eccezione, almeno per ora, del 2011 quando, a fine anno, si annotarono sequestri per 6.348,43 chilogrammi).

La modesta generale azione antidroga di agosto è stata particolarmente evidente in ben 46 province dove i sequestri complessivi di stupefacenti sono oscillati dai pochi grammi (per esempio, ad Alessandria, Asti, Belluno, Campobasso, Caserta, Cremona ecc..) ad alcune decine di grammi (Parma, Pistoia, Pavia, Lucca, Livorno ecc..).

Su questa minore pressione poliziesca nelle piazze dello spaccio ha influito di certo anche la ridotta presenza per un periodo di ferie del personale della Polizia di Stato, dei Carabinieri e della Guardia di Finanza addetti, di norma, al settore antidroga.

Nei restanti mesi dell’anno, solitamente, si riprende con il consueto impegno nel contrasto al narcotraffico con un bilancio mensile che torna sui livelli consueti di oltre 2mila operazioni antidroga proseguendo, così, in quella “fatica di Sisifo” degli operatori delle forze di polizia che arrestano, giornalmente, decine di spacciatori che tornano rapidamente in libertà per riprendere il “servizio” richiesto da molti cittadini.

Tutto questo nella perdurante e sgradevole disattenzione di gran parte della politica che non considera ancora una priorità la prevenzione e la repressione del narcotraffico e delle violenze collegate.

In realtà è un po’ tutto il tema della sicurezza pubblica trascurato e quel generico richiamo alla “lotta alle mafie”, uno degli ultimi punti del programma di Governo stilato di recente, è sintomatico di quanto accennato.

Antidroga: sequestri in crescita e spacciatori “stressati” per “superlavoro”

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