Fnsi a Venezia, copyright e direttiva europea
«Chiediamo che le istituzioni europee facciamo in modo che la direttiva sul diritto d’autore venga recepita e fatta propria anche in Italia». Questo l’appello lanciato dal segretario generale Lorusso e dal presidente Giulietti nel corso della iniziativa sul copyright promossa nell’ambito della Mostra del Cinema di Venezia dalla Federazione nazionale della Stampa italiana, in collaborazione con le Giornate degli autori e il Sindacato dei giornalisti cinematografici, alla presenza del presidente del Parlamento europeo, David Sassoli.
«Il governo – ha aggiunto Lorusso – è stato fino ad ora contrario; non vorremmo che continuasse l’avversione verso queste norme di civiltà. Noi riteniamo che, rispetto ai mesi passati, serva discontinuità sui temi dell’editoria e del giornalismo, perché fino ad oggi abbiamo assistito a politiche volte a colpire l’informazione a favore delle piattaforme multimediali, dove la comunicazione è manipolabile».
Per il segretario generale della Fnsi, «ora si apre una partita complessa: quella del recepimento e dell’applicazione della direttiva. La Francia l’ha già recepita. In Italia ha prevalso un pregiudizio ideologico nei confronti dell’informazione e di chi fa informazione. Recepire la direttiva europea sul diritto d’autore significa difendere il lavoro regolare. Il problema del saccheggio dell’informazione è un problema che riguarda il lavoro, ma anche la tenuta democratica del Paese. Senza informazione corretta e libera non c’è futuro democratico per il Paese».
L’augurio, ha concluso Lorusso, è «che le istituzioni esercitino il potere di cui dispongono per richiamare gli Stati membri al rispetto dei valori su cui si fonda l’Europa, ad iniziare proprio dalla libertà di informazione e d’espressione. Senza informazione non c’è futuro per la democrazia».
Il presidente Giulietti, annunciando la consegna al presidente Sassoli di due documenti, «uno per liberare il linguaggio giornalistico dalle parole dell’odio – ha detto – e uno per ricordare Antonio Megalizzi, un ragazzo che aveva nel cuore l’Europa e il giornalismo», ha evidenziato che «questa iniziativa mette insieme persone di provenienza differente e con competenze diverse con l’obiettivo comune di rompere le barriere contro gli ostacoli all’informazione».
Da qui il secondo appello: «Liberiamo il pensiero critico dalle tante forme di tagli e bavagli che crescono in Europa. Penso – ha aggiunto Giulietti – a grandi manifestazioni in Ungheria, Polonia, Turchia. Dobbiamo creare una rete unica contro ogni forma di resistenza non solo in Italia, ma in tutta Europa, per la libertà di stampa».
In chiusura, David Sassoli ha ricordato Antonio Megalizzi: «Una ferita ancora aperta per il Parlamento europeo e per tutta l’Europa. Il suo scopo era di far conoscere l’Europa a chi l’Europa non la conosce. Perché se l’Europa non la conosci come la cambi?», ha osservato.
E infine, sulle nuove norme in materia di diritto d’autore, il presidente del Parlamento Ue ha rilevato: «L’Europa ha voluto dire al mondo che non si possono calpestare i diritti, violare la dignità delle persone, sfruttare e sottopagare il lavoro, ignorare investimenti in competenze e professionalità. È una battaglia di libertà: c’è in gioco il valore del lavoro intellettuale e creativo, il pluralismo, il giornalismo di qualità, la sostenibilità dell’industria culturale. Ora è fondamentale il follow up negli Stati membri».
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