Mafia: procuratore Centrone, Umbria non più isola felice
“L’Umbria non e’ piu’ un’isola
felice: commercio, appalti, usura, edilizia sono settori a
rischio di infiltrazioni criminali. Cio’ richiede una vigilanza
molto forte da parte di sindaci e amministratori, perche’ delle
istituzioni forti possono rappresentare un ostacolo importante
alle attivita’ criminali: le infiltrazioni attecchiscono meglio
dove c’e’ maggiore predisposizione alla corruzione da parte dei
pubblici ufficiali”. Cosi’ il procuratore Federico Centrone,
alla guida della Direzione distrettuale antimafia per l’Umbria,
durante l’incontro con i componenti della Commissione
d’inchiesta del Consiglio regionale sulle infiltrazioni
criminali nella regione.
Centrone ha evidenziato l’importanza dell’attivita’ che la
Commissione puo’ svolgere in termini di informazione degli enti
locali, manifestando la massima disponibilita’ a collaborare
con l’organismo di inchiesta del Consiglio regionale. “Alcuni
processi tuttora in corso – ha detto Centrone – hanno come
imputati degli affiliati della camorra campana legati al clan
dei Casalesi che sono residenti in Umbria. Alcune attivita’
lecite vengono utilizzate per ripulire il denaro sporco ed
occultarne la provenienza”.
Sottolineando l’impegno della magistratura e delle forze
dell’ordine nell’azione di contrasto rispetto a fenomeni
inquietanti come droga, prostituzione ed estorsioni, il
magistrato ha infine osservato che “la natura anonima di molte
delle denunce ricevute” e la “carenza di personale ostacolano
l’attivita’ della procura e della Direzione distrettuale
antimafia, limitando le iniziative di repressione delle
attivita’ criminose”.
Alla riunione della Commissione d’inchiesta ha partecipato
anche il professore Marco Angelini, docente di legislazione
antimafia all’Universita’ degli studi di Perugia, con cui il
Consiglio regionale ha attivato una convenzione.
Trackback dal tuo sito.