La paura non perdona
Il giorno in cui ha denunciato i suoi aguzzini Luigi Leonardi ha conosciuto la fedele compagna che non lo ha più abbandonato: la paura.
La storia di un imprenditore che, scegliendo di ribellarsi al racket delle estorsioni, è diventato un uomo in rivolta: contro la camorra che lo minaccia, contro la famiglia che lo rinnega, contro lo Stato che lo equipara a un pentito.
«Io la mia vita l’ho persa il 18 ottobre 2001, quando gli esponenti del clan sono entrati nel mio negozio».
Esordisce così Luigi Leonardi nella sua drammatica testimonianza. Ma non è una vittima, o lo è solo in parte.
La sua vicenda non si può ricondurre a nessuno stereotipo: non è un giornalista che ha scelto di consacrarsi alla verità né un eroe che sfida la morte senza riserve. È semplicemente un uomo che voleva fare l’imprenditore nella terra in cui è nato, e ci è riuscito con risultati eccellenti. Proprio per questo forse la sua storia colpisce al cuore e fa paura alla criminalità. Per diversi anni ha pagato il pizzo, ma alla fine ha deciso di credere nella giustizia e ha subito aggressioni e sequestri dai delinquenti del racket.
Per la prima volta racconta le notti insonni, la fame, la perdita di quanto costruito nel corso degli anni e, soprattutto, le sue battaglie quotidiane per rifarsi una vita, anche contro lo stesso Stato che oggi lo classifica come collaboratore di giustizia, ossia pentito.
Luigi Leonardi
La paura non perdona
Una vita sotto scorta tra Stato e camorra
Marsilio Editori, 2019
pagg. 256, € 18,00
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