7.I primati di Gela
Ma Gela, nonostante
l’impegno di Crocetta sul fronte della legalità, continua ad avere
due orrendi primati italiani: quello del pizzo pagato dal 90 per cento
dei commercianti e quello della criminalità giovanile. «Solo tra il
1996 e il 2000, i ragazzi denunciati presso il tribunale dei minori
sono stati 693 e 337 quelli rinviati a giudizio. L’età media di questi
ragazzi è di 15 anni». Passeggi e a ogni angolo stazionano bancarelle
di frutta e verdura. Si dice che controllino il territorio per conto
dei boss locali. Negli appalti pubblici le cose, almeno fino all’insediamento
di Crocetta, non andavano meglio. All’origine dello scioglimento per
mafia del comune di Gela nel 1992 c’è la vicenda della costruzione
del collettore fognario di via Venezia. Costo iniziale 25 miliardi per
4,5 km. Costo finale 50 miliardi per 1,5 km. L’impresa che si aggiudica
i lavori era la Russello Angelo Spa. Nel 1999, la stessa impresa si
aggiudica, mentre è in corso il processo per le fogne d’oro, l’appalto
per la costruzione della seconda parte del collettore fognario.
Ovunque ti
giri, sospetti che svolazzano, accuse che rimbalzano. «In questa città
ognuno mormora tutto di tutti», spiega Crocetta, «ma da un punto di
vista tecnico amministrativo, soprattutto dopo la Bassanini, non ci
sono possibilità di estromettere un’impresa che si è aggiudicata
l’appalto». E ancora. Uomo chiave dell’economia Gelese, esponente
del centro destra, candidato a sindaco di Gela contro Crocetta nel 2007
è L’ing. Fabrizio Lisciandra. Arrestato nel 1994 insieme ad esponenti
di stidda e cosa nostra nell’ambito dell’operazione bulldozer, viene
assolto da tutte le accuse, ma dopo l’assoluzione, nel settembre 98
subisce un agguato. L’ultimo arresto risale al 13 novembre 2001 con
accuse pesanti che vanno dalla truffa all’associazione a delinquere.
E sempre nel 2001 in carcere finisce anche Grazio Trufolo, ex assessore
del comune di Gela. Anche lui come Lisciandra era stato arrestato per
concorso esterno in associazione mafiosa e assolto sucessivamente. In
quel caso però Trufolo era anche parte offesa. Con lui era stato arrestato
anche Paolo di Giacomo, che il 24 luglio 1990, mentre Trufolo era consigliere
comunale, tentò di ucciderlo. Non solo mafia e appalti comunque, ma
anche politica e mafia. Ma il tour continua.
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