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“L’informazione che vorrei”, gli studenti di Caltagirone all’Odg Sicilia

OdG Sicilia il . Brevi

studenti«Cosa pensano i giornalisti della strumentalizzazione delle notizie da parte della politica?», «come porre un argine alla deriva dei commenti offensivi e degli insulti tramite i social network?». E ancora: «Perché la rete veicola odio?», «Che differenza c’è tra informazione e social network?».

Il tenore di domande come queste sintetizza bene il livello del dibattito maturato nell’ambito dell’incontro “L’informazione che vorrei”, ospitato dall’Ordine dei giornalisti Sicilia presso la sede di via Bernini, organizzato con la collaborazione dell’Unione cattolica stampa italiana – Ucsi Sicilia, che ha avuto come protagonisti gli studenti del liceo classico e linguistico Bonaventura Secusio di Caltagirone, dal nome del prelato cattolico vissuto nel Seicento, definito «cronista di pace» per la sua attività diplomatica nella chiesa post-tridentina.

«L’informazione deve creare ponti», il monito di don Paolo Buttiglieri, docente e consulente ecclesiastico Ucsi Sicilia, che ha illustrato lo spirito del “SecusiOnline”, giornale realizzato dagli studenti che hanno fatto proprio un motto emblematico: «Vedere, sentire, comunicare». Tanti gli interventi da parte degli studenti e diverse le domande rivolte a Giulio Francese, presidente dell’Odg Sicilia. Tra gli argomenti d’attualità affrontati la frattura tra informazione giornalistica e comunicazione non filtrata attraverso i social. «Viviamo in un momento storico in cui alcuni politici provano fastidio nei confronti dell’intermediario – ha detto Francese rispondendo a una domanda – Ma se io vado su Facebook a fare un monologo, senza un giornalista che possa farmi una domanda, chi stabilisce se quello che io dico è vero o è giusto?».

“L’informazione che vorrei” è stata anche l’occasione per ribadire una sorta di patto tra l’Ordine dei giornalisti e le giovani generazioni. «Abbiamo ricevuto molte segnalazioni e richieste di interlocuzione da parte delle scuole – ha spiegato Francese – Stiamo lanciando un sondaggio tra gli studenti di età compresa tra i 15 e i 24 anni per capire come i giovani si informano, per capire cosa non gli piace dei giornali di oggi e come li vorrebbero. Gli studenti devono sentirsi protagonisti dell’oggi, non di un futuro lontano, le loro istanze possono essere canalizzate attraverso la stampa. Una stampa libera, espressione di pluralismo e democrazia, come sancito dalla Costituzione».

Un «patto di alleanza» sulla comunicazione tra gli studenti e l’Ordine è stato poi sancito a margine del dibattito quando si è parlato del premio Mario Francese che ha aperto da anni alle scuole. I ragazzi del liceo di Caltagirone hanno aderito con slancio all’invito di Giulio Francese di aderire allo spazio scuola del premio. È stato firmato il protocollo di intesa che porta così a undici le scuole che parteciperanno alla manifestazione del 26 gennaio, per il quarantennale della morte del giornalista ucciso dalla mafia, con un proprio elaborato che sarà valutato da una apposita commissione.

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