Quel quadro di Scampia nella Sistina
È la bellezza che salverà il mondo. Lo ripetiamo con Dostoevskij, Todorov, don Tonino Bello… Perché nutrire lo sguardo e il cuore di arte e di poesia – contrariamente a quanto si è detto – dà da mangiare. Al cuore, all’anima. E questa mattina lo hanno compreso bene – ne sono sicuro – i cinquanta ragazzi di Scampia che il 16 maggio scorso, alle 10, hanno visitato i Musei Vaticani per un’iniziativa del Dicastero vaticano per il Servizio dello sviluppo umano integrale che coinvolge il gruppo “Dignità e bellezza” dell’Istituto superiore Attilio Romanò di Scampia, Secondigliano e Miano e il Centro Hurtado di Scampia.
Piccola cosa, diranno alcuni. Eppure io sono sicuro che non solo quei ragazzi non dimenticheranno quella giornata per tutta la loro vita, ma che l’abbondanza travasante di bellezza di Raffaello e Michelangelo e di tanti altri, entrerà sino nei polpastrelli delle loro dita a fare eco all’arte, che ha un potere educativo, che va oltre la nostra stessa immaginazione. Tanto che nella mia immaginazione d’ora in poi ci sarà un angolo, un pezzo di volta, una voluta, affrescata da quei ragazzi o raffigurante la rinascita di Scampia.
È il potere trasfigurante della bellezza che – come l’amore – tutti dovremmo poter sperimentare nella vita. Sino a salvare il mondo, appunto.
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