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Otto giorni in Niger

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otto giorni in nigerUn viaggio intenso, sconcertante e duro alle radici di ciò che forse stiamo perdendo. Come esseri umani e Stati civili.

Un progetto editoriale Baldini+Castoldi in partnership con l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati – UNHCR

«Spiegami una cosa: com’è possibile che il Niger sia così accogliente, mentre certi Paesi europei fanno storie per prendersi mille rifugiati?»

Nell’inverno del 2017 Edoardo Albinati e Francesca d’Aloja si uniscono a una missione dell’UNHCR in Niger, nel cuore dell’Africa. Otto giorni, poco più di una settimana – e due sguardi, due voci, per cercare di capire e raccontare cosa succede in quel crocevia dove passano profughi e armi, migranti e uranio, mentre il deserto avanza e l’acqua scarseggia sempre più.

Il Niger è uno dei Paesi più poveri al mondo, ma pronto ad accogliere un numero impressionante di rifugiati dal Mali e dalla Nigeria, senza contare gli sfollati interni. Del fiume di denaro occidentale versato per combattere i nostri incubi, cioè migranti e terroristi, la gente del posto non vede che l’ombra. La povertà è onnipresente come la sabbia rossa e metafisica che copre ogni cosa. Eppure proprio qui viene offerto asilo e protezione alle donne liberate dalle carceri libiche, e ai bambini eritrei senza famiglia – «messaggi in bottiglia abbandonati alle onde».

Senza lasciarsi condizionare da alcuna idea preconcetta, Albinati e d’Aloja scoprono sul campo la sorprendente serenità delle genti di fronte agli orrori, la disponibilità verso gli altri e la gioia autentica di aiutare. Negli ultimi anni, innumerevoli immagini hanno documentato i drammi del Mediterraneo. Questo diario a quattro mani si spinge più in là, verso l’origine di tutto, il luogo dove tanti viaggi disperati hanno inizio, e con parole semplici e impressioni immediate ci consegna il resoconto di un viaggio breve ma intenso, sconcertante e duro, alle radici di ciò che forse stiamo perdendo, noi come esseri umani e Stati civili.

Edoardo Albinati (Roma, 1956), lavora da molti anni come insegnante nel carcere di Rebibbia. Nel 2002 e 2004 ha svolto missioni per l’UNHCR in Afghanistan e in Ciad. Tra i suoi libri Maggio selvaggio, Orti di guerra, Tuttalpiù muoio (scritto con Filippo Timi), Vita e morte di un ingegnere, Un adulterio. Con La scuola cattolica ha vinto il premio Strega 2016.

Francesca d’Aloja (Roma, 1963) è una scrittrice, attrice e regista. Dopo varie esperienze teatrali si è dedicata al cinema lavorando con registi come Ferzan Özpetek, Ettore Scola, Claudio Caligari e Marco Risi. Debutta nella narrativa nel 2007 con il romanzo Il Sogno cattivo, a cui fa seguito nel 2015 Anima Viva. Ha da poco pubblicato un nuovo romanzo, Cuore, sopporta.

Edoardo Albinati, Francesca d’Aloja
Otto giorni in Niger
Baldini+Castoldi 2018
pp. 80, euro 10,00

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