Una scossa di terremoto
Una scossa di terremoto arriva vigliacca di notte in punta di piedi
quando tutti dormono e uccide, distrugge, umilia. Una scossa di
terremoto spezza in due i pilastri di cemento armato della vita delle
persone a cui vuoi bene. Una scossa di terremoto e tu cerchi vita,
speranza, respiro ma le tue mani stringono polvere e calcinacci.
Una scossa di terremoto mette a nudo la tua vita al punto che abiti la
strada, quella del paese e quella della televisione che si insinua
morbosa tra le tue lacrime e le tue paure stampate sul volto di bambini
e adulti. Una scossa di terremoto scuote le case ma soprattutto gli
“appartamenti” e provi pietà per il te stesso del giorno prima che
s’arrabbiava per lo zerbino dell’androne e per i rumori del figlio di
quelli del piano di sopra. Una scossa di terremoto manda all’aria ciò
per cui hai pensato di vivere fino alle 3.31 e ti mette di fronte a ciò
che conta davvero perché urli nomi e non più cose e la forza degli
altri è il bene di cui avverti la necessità.
Una scossa di terremoto deve scuotere le coscienze di tutti per tornare
a imparare questo alfabeto della vita che giaceva in soffitta ed è
tornato alla luce tra le macerie.
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