“Telajato infastidisce mafiosi e collusi”
Non ha tesserino, talvolta, l’informazione contro le mafie. Lo scoprono adesso, lo sapevamo da tempo. Non avevano tesserino molti dei giornalisti uccisi in Sicilia negli ultimi trent’anni per aver denunciato gli affari della criminalità organizzata nella regione. Non ne hanno, ancora oggi (per scelta o per necessità) molti altri giornalisti che come Pino Maniaci denunciano “senza peli sulla lingua” collusioni e commistioni di affari e mafie in tutta Italia. Intervista a Pino Maniaci, giornalista che in questi anni senza tesserino e con la direzione di Riccardo Orioles, ha raccontato Partinico e denunciato mafie e corruzioni della provincia di Palermo dagli schermi della piccola emittente Telajato.
Il prossimo 8 maggio dovrà presentarsi in un’aula di Tribunale per rispondere di “esercizio abusivo della professione”. Da chi è partita la denuncia?
Sono stato rinviato a giudizio per “esercizio abusivo della professione” sulla base di una denuncia anonima arrivata ai carabinieri. Non è un mistero, lo sanno tutti che io non ho il tesserino che abilita alla professione di giornalista. Non l’ho mai avuto. La denuncia è partita e le forze dell’ordine hanno dovuto procedere come prevede la legge.
Lo sanno tutti e soprattutto lo sa anche l’ordine dei giornalisti…
Esatto. Tant’è che tutti i vertici dell’ordine regionale e nazionale, la Federazione nazionale della Stampa e molti colleghi sono stati qui proprio qualche mese fa a portarmi la loro solidarietà per le minacce subite in questi anni ma anche per conferirmi un tesserino diciamo “ad honorem” ..
Quindi il tesserino e la posizione con l’albo sono regolari adesso. Perché il rinvio a giudizio?
Perché la data del conferimento è successiva a quella relativa alla denuncia anonima arrivata ai carabinieri e dunque per quel periodo di tempo cui fa riferimento “l’esercizio abusivo” non ero in possesso del tesserino che mi è stato conferito in occasione della manifestazione in mio sostegno indetta dai colleghi di categoria. Inoltre questa non è la prima volta che vengo messo sotto accusa per questo reato. ..
E com’è andato il precedente processo ?
La denuncia era stata sporta contro di me dalla Bertolino la proprietaria delle distillerie di Partinico contro la quale abbiamo fatto molte inchieste in questi anni da quando siamo nati. Da quell’accusa di esercizio abusivo della professione fui assolto nel luglio del 2008 con formula piena.
Perché questi continui attacchi?
Per lo stesso motivo di sempre. Telejato da fastidio ai mafiosi e ai collusi con la mafia. Il nostro continuo e incessante lavoro non si arresta.
Adesso mi scusi la lascio…. devo andare a lavorare per l’edizione del Tg di oggi….
Questo è Pino Maniaci, questa è Telejato: il luogo del giornalismo senza tesserino e senza fronzoli ma – come amava ricordare il sociologo giornalista Mauro Rostagno – “con un microfono in mano in mezzo alla gente mentre i fatti accadono”.
Anche Mauro Rostagno non aveva tesserino quando la notte del 26 settembre del 1988 sicari di Cosa nostra decisero di porre fine alla sua vita e al suo lavoro di denuncia sul territorio di Trapani. L’ordine glielo conferì solo molti anni dopo la sua morte. Mauro Rostagno era un sociologo e faceva informazione. E alla mafia non servì alcun tesserino per capire che avevano di fronte un giornalista.
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