Roma, al via Contromafiecorruzione, la tre giorni promossa da Libera
Prende il via oggi, venerdì 2 febbraio, presso il centro congressi Angelicum di Roma “Contromafiecorruzione”, la tre giorni promossa da Libera per fare il punto sulla lotta alle mafie e alla corruzione nel nostro Paese e non solo, viste le rotte internazionali da decenni intraprese dalle cosche criminali.
La prima novità è data dal cambio del nome della manifestazione. Proprio per sottolineare lo stretto legame tra mafie e corruzione, giunta alla sua quarta edizione (le precedenti sono state nel 2006, 2009 e 2014), Contromafie ha segnato un cambiamento di passo a partire dal nome: Contromafiecorruzione, perché sia chiaro che sono mafie e corruzione sono due facce della stessa medaglia, dello stesso fenomeno illegale che mina in radice l’esistenza della convivenza civile e democratica di ogni Stato, non solo del nostro.
Dopo tre mesi di preparazione, insieme alle associazioni nazionali della sua rete, Libera propone tre giorni di confronto, di approfondimento e di proposta per dare voce ai tanti, singoli e associati, che sui loro territori si battono ogni giorno contro l’avanzata delle cosche e dei circuiti della corruttela loro collegati, come la vicenda di “Mafia Capitale” insegna.
Non sarà un convegno, ma piuttosto uno spazio di approfondimento che vedrà, nell’edizione 2018, confrontarsi esperti e cittadini, all’interno di ben undici gruppi di lavoro, all’interno di quattro aree tematiche, in programma sabato 3 febbraio.
Le aree tematiche sono quattro e sono rappresentate da parole chiave quali “persone”, “racconti”, “saperi” ed “economie”.
Nella prima area (“persone”) sarà al centro il lavoro di accompagnamento delle persone vittime del giogo mafioso, per le quali è importante pensare forme di riscatto che, liberando loro, indeboliscano le mafie. Saranno poi anche raccontati i semi di speranza nella lotta contro le mafie, rappresentati dai percorsi di minori e di donne che s’affrancano dall’ipoteca criminale, coincidente con l’ambito familiare. Inoltre, ci sarà un focus specifico anche sui percorsi personali e collettivi che portano le fedi religiose a schierarsi nella battaglia contro la cultura criminale e mafiosa.
Nell’area dei “saperi”, si parlerà con studenti, docenti ed esperti vari di quello che è il lavoro nelle scuole e fuori dalle scuole, visto il tasso di dispersione scolastica, ma anche dell’utilizzo di strumenti aggregativi come lo sport in funzione educativa, oltre al tema dell’alternanza scuola-lavoro, la cui soluzione pratica non è all’altezza delle sfide odierne.
“Economie” è l’area tematica dove si parlerà della ricchezza derivante dai traffici delle mafie e della corruzione e ci s’interrogherà su come intercettarla e restituirla alla collettività, riutilizzandola a fini sociali (basti pensare al tema dei beni confiscati). Ampio spazio verrà riservato anche all’analisi del volume della corruzione nel nostro Paese, con lo studio dei possibili miglioramenti del nuovo codice antimafia e all’esame di nuove politiche sociali nel contrasto alla disuguaglianza sociale e alla povertà. Un gruppo si occuperà di delineare un quadro delle mafie a livello internazionale e a partire dai traffici internazionali di armi e droga.
Nell’area “racconti” si colloca, invece, sempre sabato 3 febbraio, uno dei momenti seminariali ospitato significativamente nella sede della Federazione Nazionale della Stampa Italiana.
“Le buone pratiche del giornalismo contro le mafie e i bavagli all’informazione” è il titolo dell’’appuntamento organizzato insieme a Fnsi, Ordine dei Giornalisti e tante altre realtà come Ossigeno, Usigrai e Articolo 21.
In una prima fase della giornata, verranno messi sotto il riflettore tutti gli ostacoli che sono frapposti alla professione giornalistica, quando è chiamata ad occuparsi di mafie e corruzione. Non solo minacce fisiche ma anche querele giudiziarie minano il lavoro del giornalista che vuole scrivere degli affari della criminalità organizzata. Il prezioso lavoro di Ossigeno per l’Informazione sarà presentato e accompagnato dalle riflessioni anche di avvocati impegnati da tempo nell’affiancamento ai colleghi giornalisti. Porteranno una significativa testimonianza uomini e donne finiti sotto la tutela delle forze dell’ordine, quali Paolo Borrometi e Michele Albanese o Federica Angeli oppure schiacciati dal peso di querele assurdamente temerarie, come Rino Giacalone.
Esistono però altri limiti più subdoli, quali quelli riguardanti il corretto esercizio della propria professione, nel rispetto della deontologia richiesta all’operatore dei media. Per questo parleremo di autocensura, di corretto utilizzo delle fonti e dell’accesso ad archivi sensibili, quale quello della Commissione parlamentare antimafia.
Nel pomeriggio, invece, ampio spazio sarà concesso alla presentazione di una serie di esperienze positive del giornalismo associato italiano, da Articolo 21 al Premio Morrione e a Cittadini Reattivi, ma anche le tante Carte, frutto del lavoro di colleghi impegnati in prima linea, come la Carta di Roma, il Manifesto di Venezia, la Carta di Assisi e altre ancora.
Lo scopo è dare vita ad un percorso comune, si spera.
L’ultimo seminario di quest’area s’intitola “Parole e immagini contro le mafie” e vedrà in azione registi e produttori, attori e scrittori e giornalisti: Marco Tullio Giordana Roberto Faenza, Pietro Valsecchi Angelo Barbagallo, Cristiana Capotondi Vanessa Scalera, Giancarlo De Cataldo Sandro Ruotolo, per citare alcuni nomi dei protagonisti del dibattito che si svilupperà nell’arco della giornata e dovrà mettere a fuoco questioni quali lo sviluppo nelle proposte cinematografiche di una narrazione che metta al centro il valore positivo dell’onestà e della bellezza, contrapposte alle mafie e alla corruzione. Insomma, si parlerà di “Gomorra” e delle ultime produzioni di Taodue dedicate ai “Liberi sognatori”, per farne oggetto di riflessioni e proposte.
Sabato sera ci sarà spazio anche per il Premio Giornalistico Roberto Morrione e la proiezione in anteprima de “I due soldati” di Marco Tullio Giordana presso la Sala della Protomoteca in Campidoglio, in collaborazione con Rai Fiction. Oltre a questi, sono in programma altri appuntamenti culturali presso la Casa Internazionale delle Donne e il teatro della parrocchia San Giustino e lo spazio Eccoci.
La chiusura di Contromafiecorruzione è prevista per domenica 4 febbraio, quando verranno presentate le sintesi delle quattro aree di lavoro e il documento finale della manifestazione, contenente gli impegni e le proposte che saranno emersi dalla tre giorni di Libera.
Insomma, un programma denso, all’altezza delle precedenti edizioni, uno spazio e un luogo dedicato all’approfondimento per rilanciare la questione della lotta alle mafie e alla corruzione all’attenzione dell’opinione pubblica, spesso distratta e della prossima legislatura, che arriverà al termine della campagna elettorale già iniziata.
Contromafie 2018_Seminari 3 febbraio
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