Memoria e riuso sociale dei beni confiscati
L’impegno “europeo” di Libera
Sensibilizzazione e azione. Questo “in nuce” il proposito di
Libera in ambito europeo, per affermare il riuso sociale dei beni
confiscati e il riconoscimento del 21 marzo come giornata europea
della memoria e dell’impegno per le vittime innocenti di mafia.
Dopo l’incontro di martedì il Parlamento europeo ha dato il suo
pieno sostegno alla lotta contro le mafie e la criminalità
organizzata perché “l’intensificazione di questi sforzi è una
priorità assoluta”. A dare il suo sostegno alla campagna
condotta da’Libera’ di don Luigi Ciotti è stato il presidente del
Parlamento europeo Hans Gert Poettering che ha ricordato le giornate
di Napoli: «C’é
stato un grande evento a Napoli per ricordare le vittime delle mafie
e oggi siete nella sede dell’Europarlamento e della democrazia
europea. La vostra battaglia per la legalitàè la battaglia dell’Ue
e anche del Parlamento perché l’Ue è “fondata sullo stato di
diritto e sul rispetto dei diritti dei suoi cittadini».
Al momento son duecento le firme alla
dichiarazione scritta dell’Europarlamento che chiede alla Commissione
Europea di emanare una direttiva sul riutilizzo ad uso sociale dei
beni e dei capitali confiscati alle organizzazioni criminali
internazionali, sul modello della legge italiana.
Tra le criticità da risolvere ci sono
sicuramente dei vincoli culturali e giuridici soprattuto nei vecchi
paesi dell’Unione, dovuti all’alta considerazione della “proprietà
privata” nei loro paesi e la scarsa propensione a incentivare l’uso
sociale dei beni come vorrebbe la proposta avanzata a Strasburgo.
Tuttavi alcuni progetti pilota in
Svezia e Serbia potrebbero fungere a ponte e mostrare l’efficacia
della legge.
Di ritorno da Strasburgo Tonio Dell’Olio, responsabile del settore
internazionale di Libera, fa una piccola ricognizione sugli obiettivi
e i risultati della “trasferta” francese.
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