Mafia: procura Messina, nuove indagini su omicidio Alfano
C’e’ una nuova inchiesta
sull’omicidio del giornalista Beppe Alfano ucciso a Barcellona
Pozzo di Gotto, in provincia di Messina, l’8 gennaio ’93 con
una calibro 22. A comunicarlo, con una nota scritta al
presidente dlla Corte d’Assise d’Appello che sta celebrando il
maxiprocesso “Mare Nostrum” con la mafia tirrenica, il
procuratore Guido Lo Forte. “Presso questa Procura e’
attualmente pendente nella fase delle indagini preliminari un
procedimento penale a carico di ignoti”, scrive Lo Forte. Il
fascicolo e’ stato aperto dal sostituto della Dda Rosa Raffa e
scaturisce da un “memoriale” del sostituto procuratore di
Barcellona, Olindo Canali, nel quale il magistrato che ha
istruito le prime due inchieste sul delitto avanza dubbi sulla
responsabilita’ del boss della famiglia dei “barcellonesi”,
Giuseppe Gullotti, condannato a 30 anni ormai con sentenza
defintiva insieme all’esecutore materiale Antonino Merlino per
quel delitto ed imputato nel maxiprocesso.
Il procuratore Lo Forte informa inoltre la Corte – che nei
giorni scorsi non aveva voluto aacquisire la missiva portata in
aula dai legali del boss perche’ in forma anonima (solo dopo
Canali se ne sarebbe attribuita la paternita’) – che “e’ stata
acquisita la copia del memoriale riconducibile al Dr. Canali,
nonche’ escussi quali persone informate sui fatti lo stesso Dr.
Canali, l’appuntato dei carabinieri Campagna Piero ed il
Maresciallo Zingales Sebastiano”. Canali ed i due militari
avreebbero gestito, nell’inciesta che ha portato aalla condanna
di Gullotti e Merlino, il collaboratore di giustizia Maurizio
Bonaceto, un tossicodipendente testimone oculare dell’uccisione
del giornalista.
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