Lotta alle mafie senza risorse
I segnali della protesta c’erano stati già nelle scorse settimane. La scarsezza di fondi per pagare le indennità per missioni e straordinari agli agenti di Polizia in servizio a Trapani aveva indotto alcune sigle sindacali a denunziare il pericolo che indagini, come quelle relative anche alla ricerca di latitanti e rientranti nella lotta alla malavita comune, alla criminalità organizzata e mafiosa, potevano subire dannosi contraccolpi. Adesso la denuncia arriva da tutte le organizzazioni sindacali provinciali di Trapani di polizia, Siulp Silp per la Cgil, Siap-Anfp, Fsp, Consap-Italia Sicura, Sap, Coisp-AdP e Uilps. Hanno scritto al dipartimento e alle rispettive segreterie nazionali. La denuncia per lo stato di cose, l’indicazione di una soluzione.
Il problema è il fondo previsto per il pagamento delle missioni, drasticamente ridotto con una previsione di fabbisogno di 50 mila euro per il 2009, questo senza tenere conto della «specificità territoriale e sociale di questa provincia, notoriamente attanagliata da molteplici diversità operative riguardanti la mafia, l’immigrazione clandestina, la massoneria deviata, la micro criminalità diffusa e le complesse indagini finalizzate alla cattura del latitante numero uno Cosa Nostra Matteo Messina Denaro».
Per i sindacati «con le somme assegnate è di tutta evidenza l’enorme difficoltà nel portare avanti l’attività di contrasto ai fenomeni criminali».
Proposte? «Abbiamo chiesto di verificare la possibilità di accedere al fondo unico “Equitalia spa” (lì fanno capo le somme provenienti dai beni sequestrati e confiscati). L’accesso a detto fondo potrebbe essere normativamente disciplinato con la formulazione di un emendamento al pacchetto sicurezza in corso di approvazione al Senato (disegno di Legge nr. 733 art. 15). Il menzionato articolo prevede una specifica competenza del prefetto della provincia in cui insistono i beni confiscati alle organizzazioni criminali nell’assegnazione e destinazione degli stessi. Potrebbe aggiungersi una ulteriore specificità in termini di distribuzione delle risorse prevedendo anche che le somme di denaro confiscate e depositate nel fondo unico giustizia gestito da Equitalia, possano essere reimpiegate, per il potenziamento e il pagamento di spettanze accessorie alle Forze di Polizia per le spese di giustizia o per scopi di pubblica utilità, secondo particolari criteri che tengano conto in misura direttamente proporzionale delle necessità dei territorio ove il sequestro è stato originariamente effettuato, in una ottica risarcitoria delle comunità locali e di potenziamento delle risorse impegnate alla lotta al crimine organizzato».
Questa la proposta, i sindacati attendono una risposta.
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