Dalla Russia a Napoli
Incontro Ilya Politkovsky
al Maschio Angioino. Il 21 marzo, giornata della memoria e dell’impegno
organizzata da Libera, anche lui è
voluto essere qui. Lui che ha perso nell’ottobre 2006 la madre Anna,
uccisa nel suo appartamento a Mosca. A due anni e mezzo dall’omicidio
di Anna Politkovskaya di certezze ce ne sono poche, forse solo una:
il processo da poco conclusosi è stato un buco nell’acqua, voluto o
meno da parte di qualcuno. Lacunoso fin nelle sue fasi investigative,
il procedimento giudiziario ha portato ad una assoluzione per gli imputati
che erano stati accusati di aver progettato logisticamente l’omicidio,
il 7 ottobre 2006, sulla giornalista della Novaya Gazeta. Nessuno accusato
di aver fatto fuoco e tanto meno nessun tentativo di far luce
su i mandanti dell’omicidio della Politkovskaya, al momento ignoti.
Ilya, in Italia il 21 marzo
è ormai un appuntamento fondamentale per il ricordo delle vittime delle
mafie, cosa hai sentito ad essere qui?
Essere qui è una cosa molto
importante per me. Devo dire che il primo sentimento che mi ho provato
è che questa cosa, che noi, io e te abbiamo fatto qui oggi Napoli sarebbe
impossibile in Russia. So che la vostra situazione in merito alle mafie
è molto difficile ma le cose che state facendo oggi sono davvero importanti
e significativi e penso che nel mio paese questo è ancora lontano da
venire e al momento impossibile.
Cosa pensi della situazione
processuale riguardo l’omicidio di tua madre?
Penso che le persone che sono
state scagionate erano sicuramente coinvolte in qualche modo ma non
erano colpevoli. Il loro rilascio secondo me è stato frutto di un lavoro
corretto da parte della giuria. Li capisco perfettamente, sulla base
di quegli elementi la giuria ha agito in modo corretto. Non posso colpevolizzare
o biasimare la decisione e penso sia stato fatto tutto il possibile
in base agli elementi in loro possesso.
Cosa pensi che ci sia stato
di sbagliato, una impostazione errata a monte?
Penso che le investigazioni
siano state fatte professionalmente, ma ad un certo punto sono comparsi
documenti, interrogatori che nulla avevano a che fare col processo.
Penso che siano necessarie altre investigazioni. Per questo siamo contrari
al ricorso: ritornare alla corte con le stesse carte non avrebbe senso.
I due indiziati di aver pedinato mia madre si dice l’abbiano fatto due
giorni prima dell’omicidio. Non è così, uno dei due ha un sacco di
testimoni che lo provano essere in università.
Bisognerebbe iniziare nuovamente.
Pensi che dietro all’omicidio
ci siano killer assoldati da mandanti esterni e che le investigazioni
abbiano subito dei rallentamenti?
Riguardo alle investigazioni
posso dirti che ho questa sensazione, ovviamente, senza però conoscerne
la ragione. Quanto alle persone che hanno materialmente sparato, come
in molti altri casi, non sono direttamente collegati. Loro hanno ucciso
semplicemente per affari, hanno sparato a mia madre perché sono killer
di professione. Non avevano altro motivo per farlo. Stiamo ancora cercando
chi possa essere dietro a questo omicidio.
Hai più
volte dichiarato che il governo russo non vi ha indirizzato nessuna
condoglianza, nemmeno una parola, cosa pensi della repubblica russa?
Ah, la repubblica Russa….Qui
in Italia c’è la democrazia da noi non ancora, spero che venga in futuro.
Non sono completamente contrario all’attuale governo, ma non c’è una
democrazia compiuta. Se penso ad altre repubbliche ex sovietiche dove
la situazione è ben peggiore non posso assolutamente lamentarmi.
Penso che tutto sia da rapportare
al proprio contesto, quella democrazia che tu vedi in Italia, c’è
per i tuoi occhi di russo, per molti italiani
è in bilico. Ad esempio sul terreno della libertà
di stampa, in Russia come stanno le cose?
Parto sempre dal paragone con
altre repubbliche ex sovietiche. In alcune di esser non esiste nulla
che non sia governativo o filogovernativo. Anche in Russia per la maggior
parte è così. SI tratta di televisione direttamente o indirettamente
controllate dal governo.
Su questo tema ti assicuro
che anche in Italia non siamo da meno..
Allora è una cosa comune.
Comunque dicevo che in Russia esiste ancora qualche piccolo baluardo
dell’indipendenza della libertà di stampa. Non ti parlo di realtà
di grandi canali televisi ma di una radio come Echo of Moscow (che
è di proprietà di Gazprom media per il 65%)
e di realtà come la Novaja Gazeta
dove lavorava mia madre. Il fatto che esistano questi piccoli fortini
della libertà di stampa è un minimo di garanzia contro una deriva
completamente governativa.
A gennaio
è stato ucciso l’avvocato Markelov e un’altra giornalista della
Novaja Gazeta, pensi a qualche collegamento?
Non so, non ne ho le ho prove.
Di certo la gente non è molto scossa da queste morti. A gennaio hanno
ucciso Stanislav Markelov. Lui lavorava come avvocato per diritti civili,
difendendo anche donne cecene. Con lui è morta pure la giornalista
Anastasia Baburova, che si trovava lì per caso e ha tentato di soccorrere
l’avvocato. Sui loro casi si è spostata leggermente di più l’opinione
pubblica ma dal punto di vista giudiziario la situazione, sebbene agli
inizi, non ha ancora svelato killer e tanto meno mandanti.
Grazie Ilya, spero di rivederti,
ora tornerai al tuo lavoro?
Si tornerò a occuparmi di
Pubbliche relazioni, ma ti auguro di vederti nuovamente, magari l’anno
prossimo, per il 21 marzo. Buon lavoro.
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