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Sentinelle di Memoria

Di redazione il . Campania

Sono arrivati da ogni parte d’Italia per marciare insieme  a Napoli nella XIV Giornata nazionale della Memoria e dell’Impegno in ricordo di tutte le vittime delle mafie. Dopo la giornata dedicata al quindicesimo anniversario dalla morte di Don Peppino Diana a Casal di Principe il ricordo e l’abbraccio di oggi si è aperto  a tutti coloro che –  come ha ricordato  il presidente onorario di Libera – Nando Dalla Chiesa – “hanno avuto il coraggio di lottare e di non tacere”.

 

Sono più di cinquecento i familiari giunti quest’anno al 21 marzo organizzato nel capoluogo campano da Libera e Avvisopubblico e  – per la prima volta – insieme a loro anche alcuni familiari provenienti da altri paesi europei. I nomi dei loro cari morti per mano delle mafie verranno letti insieme al lungo e doloroso elenco di nomi delle vittime di mafie che raccontano più di un secolo di lotta alla criminalità organizzata in questo Paese.

  

“Le mafie hanno creato ramificazioni in tutto il mondo e noi? – commenta Don Ciotti .- abbiamo risposto globalizzando il prezioso lavoro nelle scuole, nella società civile, con le istituzioni con le numerose associazioni che ogni giorno si sporcano le mani per fare ciascuno la propria parte”.

 

Un momento di incontro privato  ha aperto la giornata che precede la lunga marcia nel capoluogo campano. Don Luigi Ciotti e i familiari presenti a Napoli si sono dati appuntamento in un lungo incontro riservato nel quale hanno portato le loro testimonianze e la propria esperienza.

 

“Ci sono dentro un mix di sensazioni che non si possono spiegare – commenta un familiare al termine dell’incontro – ritrovarci qui ogni anno è per noi ritrovare la spinta per affrontare un altro anno guardando al presente, a quello che possiamo fare oggi per dare il nostro contributo, anche se con noi ci portiamo un vuoto enorme, incolmabile”.

 

Ai familiari al termine dell’incontro sono arrivate anche le parole intense del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. A lui avevano scritto qualche mese fa chiedendogli di essere a Napoli al loro fianco. Il presidente esprimendo il rammarico di non poter essere presente alla giornata di mobilitazione ha scritto loro che “grazie all’ opera di associazioni e di singoli che con generosa dedizione hanno voluto raccogliere l’ insegnamento e l’ eredità morale dei caduti, è oggi più forte la consapevolezza della necessità di promuovere una sempre più vasta mobilitazione civile contro le logiche di sopraffazione e violenza che sfociano nelle più pericolose forme di delinquenza”.

 

Un grande incitamento a stare uniti, oggi più che mai, per difendere i diritti di cittadinanza in questo Paese. A seguire  è stata celebrata la veglia nella cattedrale della città con una consistente presenza della cittadinanza e di tanti giovani scout alla presenza del cardinale Crescenzio Sepe.

 

“Come sentinelle della Memoria – ha detto loro il cardinale – tenete acceso il ricordo con il vostro impegno”. E come sentinelle di Memoria domani accenderanno il corteo che attraverserà Napoli sino ad arrivare in piazza Plebiscito dove prenderanno  “la Parola” e non saranno soli.

 

Con loro la società responsabile che si sta mettendo in viaggio stanotte da tutta Italia. Questa mattina al porto di Napoli arriveranno cinquecento siciliani su una nave speciale partita qualche ora fa da Palermo. Dal nord e dalle altre regioni, treni speciali e autobus. Il corteo si muoverà dalla rotonda di Piazza Diaz sino a Piazza Plebiscito e durante tutta la marcia saranno letti i nomi del lungo elenco della memoria e dell’impegno.

 

“Quando Libera scelse il primo giorno di primavera  – commenta Tonio dell’Olio di Libera- per ricordare le vittime innocenti di mafia insieme ai loro familiari, era consapevole che proprio quell’abbondanza di vita sottratta dalla violenza spianava la strada alla primavera di un paese e di un popolo”.

 

 

 

 

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