Porte aperte e le zeppole a tutti
L’altro volto di Casale
Benvenuti nelle terre di don Peppe Diana. Dieci, venti o quarantamila, i numeri contano poco. Dietro la grande giornata di Casal di Principe c’è il lavoro di costruzione e messa in rete delle realtà locali, riunite attorno al Comitato don Peppe Diana e a Libera. Ma soprattutto ci sono i casalesi, “che si sono dati da fare per accogliere le migliaia di studenti, di scout, di rappresentanti delle associazioni provenienti da ogni parte d’Italia” dice Tina Cioffo, una delle organizzatrici della manifestazione.
Impegno, memoria, accoglienza. Nella migliore tradizione del Sud: “Le nostre donne hanno aperto le porte delle loro case, hanno preparato le zeppole, che è il dolce tipico per la giornata di San Giuseppe, e le hanno offerte a tutti gli amici che sono venuti qui a ricordare don Diana nel quindicesimo anniversario della sua uccisione e a ricordare tutte le vittime della camorra”.
Casale mostra così il suo vero volto: “Il nostro paese non è solo terra di camorra – dice ancora la Cioffo – queste sono anche le terre di don Diana, è questo il messaggio che vogliamo far passare, terre dove vivono donne e uomini di buona volontà, che non ci stanno a sottostare alla legge del sopruso e della violenza, gente che vive con onestà e con impegno tutti i giorni”.
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