Sull’ipotesi riforma codice antimafia
“Chiediamo un forte senso di responsabilità nel portare a rapida approvazione definitiva la riforma delle norme in materia di applicazione dei sequestri e delle confische dei beni e per una loro efficace gestione e destinazione. Il testo giunto in aula al Senato raccoglie gran parte delle proposte e delle richieste di chi opera quotidianamente nella lotta alla criminalità, in particolare organizzata: da chi svolge le indagini patrimoniali, fino a coloro che lavorano per non disperdere il patrimonio di democrazia e civiltà costituito dalle esperienze di riutilizzo per finalità pubbliche e sociali dei beni confiscati presenti in tutta Italia. Sono stati fondamentali, infatti, e ben vengano gli ulteriori interventi migliorativi per dare più strumenti e risorse ai magistrati, all’Agenzia nazionale, alle Prefetture, agli enti locali e ai soggetti dell’associazionismo e della cooperazione, per rendere più trasparenti e veloci le procedure amministrative e per tutelare i lavoratori delle aziende favorendone la loro continuità produttiva. Ma non è ammissibile nessun arretramento sui principi del sistema di aggressione ai patrimoni mafiosi che da 35 anni rappresenta un argine alla criminalità mafiosa e oggi ancor di più alla criminalità economica e a quella politica, sempre presenti e diffusi, come sottolineato dalla relazione odierna della Direzione nazionale antimafia.
Proprio in questi giorni a Bruxelles si tiene una riunione della Commissione europea alla presenza di tutti gli Uffici che si occupano dei sequestri e delle confische negli Stati membri dell’Unione europea e in quelli in via di adesione, al fine di attuare concretamente la direttiva europea del 2014, ispirata alla legislazione italiana.
E’ in gioco la concreta possibilità di fare un ulteriore ma significativo passo sulla strada della responsabilità e della giustizia sociale in Italia e in Europa.”
In una nota il commento di Libera in merito alle ipotesi di modifiche al testo del Codice antimafia nel corso del dibattito parlamentare al Senato.
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